L’edificio
e l'area che ospitano l’Accademia Nazionale di Danza sono di
eccezionale valore storico e archeologico. Le fonti cartografiche del
Falda (1676) e del Nolli (1748) raffigurano entrambe la struttura
asimmetrica di un edificio che si erge su di un pianoro dell'Aventino
che, attraverso un sentiero rettilineo e si affaccia con il suo portale
su via di Santa Prisca. Il Nolli, denominando il manufatto "Castello
d'acqua", ne rappresenta dettagliatamente l'ubicazione in Vigna
Cavalletti, che dal Circo Massimo raggiunge via di Santa Prisca e
costeggia, sulla sinistra, l'Ortaccio degli Ebrei a destinazione
funeraria e, sulla destra, la Chiesa di Santa Prisca.
La situazione cambiò radicalmente con la politica urbanistica del
fascismo il cui piano regolatore, nell'ottobre del 1930, trasformava
l'Aventino in un immenso cantiere. Si attuarono i restauri delle
basiliche paleocristiane, si isolò il Circo Massimo circondandolo con un
nuovo assetto viario, si ampliarono viale Aventino e via di Porta San
Paolo per migliorare la comunicazione con la via del Mare. Ville e
villini si insediarono progressivamente negli orti e nelle vigne.
Il “Castello d’acqua” denominato a quell’epoca "Castello dei Cesari" e
divenuto un famoso ristorante, perdette la sua clientela e, nel 1932, il
proprietario donò l'antico manufatto ed il terreno circostante a
Mussolini, che in considerazione delle "sorti magnifiche e progressive
della gioventù littoria", con un munifico gesto di opportunità politica
destinò l'edificio ed il terreno all'Opera Nazionale Balilla affinché
provvedesse alla ristrutturazione ed alla bonifica integrale dell'ormai
fatiscente costruzione.
Venne incaricato dei lavori l'architetto Gaetano Minnucci (Macerata,
1886 - Roma, 1980), allora esponente del MIAR, redattore della rivista
Architettura e assistente alla Facoltà di Architettura di Roma. Minnucci
vantava all'epoca un curriculum professionale fitto di progetti ed
opere in avanzata fase di realizzazione come il dopolavoro alla città
universitaria e le case del Balilla a Torpignattara ed a Montesacro,
improntate tutte al linguaggio razionalista di derivazione oudiana,
caratterizzato da una spiccata tendenza internazionale e da un
particolare rinnovamento tecnico-funzionale. I suoi progetti per la
trasformazione del vecchio "Castello dei Cesari" e per la sistemazione
del terreno circostante sono datati "Roma, settembre XII" (1934). La
casa della giovane italiana fu inaugurata il 3 agosto 1935 alla presenza
di Benito Mussolini.
L'intervento, complessivamente, evidenzia le prerogative formali e
funzionali del razionalismo architettonico di Minnucci che, tuttavia,
non si spinge ad eliminare alcuni elementi strutturali fondamentali del
vecchio edificio (la scala esterna, la torretta, l'ossatura muraria del
pianterreno, il vialetto di ingresso con il suo portale ed il piazzale
antistante), rispettando in tal modo la configurazione del sito. Oltre
agli arredi, oggi irrimediabilmente perduti, Minnucci progettò anche la
grafica e la collocazione della scritta commemorativa del dono
mussoliniano, che corre tutt'ora lungo il prospetto che si affaccia
sull'ampio piazzale. All'interno dell'edificio, Minnucci realizzò
un'equilibrato rapporto spaziale di pieni e di vuoti che si snodano dal
pianterreno al primo piano, attraverso il fulcro visivo dinamico della
grande scala. Tra il 1935 ed il 1936, L'Opera Nazionale Balilla
commissionò al pittore Corrado Cagli l'affresco a tempera "La Corsa dei
Berberi", opera immune dalla retorica allora dominante nelle arti
figurative, che fu realizzato nella grande biblioteca dell'epoca.
Nel 1942-43, Minnucci ampliò il progetto originario, realizzando il
portico a nord e completando le sovrastanti aule. Per i prospetti
esterni Minnucci ricorse ad un accorto dosaggio di intonaco e mattoni,
palese omaggio all'architettura razionale di Mies Van de Rohe. Questo
abilissimo rapporto di materiali eterogenei e porosi connotò
successivamente lo stile di molti edifici che pian piano crebbero
intorno alla Casa della Giovane Italiana. Nell'Anno Scolastico 1954-55, a
seguito della decisione dell'allora Ministro della P.I. Gaetano
Martino, l'edificio divenne sede dell'Accademia Nazionale di Danza.
Nel 1955 l'A.N.D. affidò all'architetto Luigi Moretti la redazione di
un progetto, in seguito non realizzato, per l'ampliamento della propria
sede con la realizzazione di un teatro e di un convitto. Si procedette
invece dal 1971 al 1979 ad una imponente ristrutturazione che modificò
sostanzialmente la suddivisione spaziale degli interni alterandone
l'organica e rigorosa complessità a beneficio di esigenze
didattico-coreutiche. La Sovrintendenza Archeologica, in quella
occasione, compì approfonditi indagini che, in particolare, misero in
luce le strutture murarie di un complesso termale romano di epoca
imperiale inglobato nel manufatto seicentesco dove, nello spazio
ricoperto con una grande volta a botte, Minnucci aveva collocato il
teatro, mantenendo intatta la sua volumetria.
L'intervento
di restauro ha consentito di recuperare "a vista" le mura originarie
del "Lacus" della fontana dioclezianea, permettendo di riconsegnare ai
nostri giorni l'antica e pregevole configurazione dello spazio di un
tempo, dalla cui funzione, legata al complesso termale l'edificio ricavò
probabilmente l'originario nome di "Castello d'acqua". |
Organi
Direttore Onorario | |
Pina Bausch | |
Presidente | |
Prof. Giuseppe Furlanis | |
Direttore
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Margherita Parrilla | |
Vice Direttore
| |
Maria Gabriella Ciulla Tessitore | |
Consiglio di amministrazione
| |
Giuseppe Furlanis Margherita Parrilla | Carlo D'Orta Giovanna Greco Internullo Davide |
Nucleo di Valutazione
| |
Angela Russo Tornatore Marzia Falcon | Patrizia Mancini |
Consiglio Accademico
| |
Docenti: Anastasio Corinna Caracciolo Manoela Lambarelli Roberto Rizza Simonetta Sjostrom Elisabeth Sorgi Antonio | Allievi: Zaccardi Vincenzo Zampetti Marta |
Collegio dei Revisori dei Conti
| |
Riccardo Cataldo | Nunziata Lo Pizzo |
Direttore onorario Pina Bausch
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Segreteria Didattica
Direttore Margherita Parrilla
BIOGRAFIA |
Inizia lo studio della danza classica alla scuola del Teatro dell'Opera di Roma, sotto la guida di Attilia Radice.
Si diploma all'età di 18 anni e si trasferisce dapprima a Londra ed in
seguito in altri paesi europei, per acquisire nuove conoscenze
artistiche. Nel corso degli anni trascorsi al Teatro dell'Opera
di Roma, ha interpretato nel ruolo di Prima Ballerina, tutti i balletti
classici del repertorio come Odette/Odile, Kitri, Giselle, Raimonda, ed
altre creazioni come "La Dama di Picche" , "Il Mandarino Meraviglioso",
ecc.. La sua interpretazione nel balletto
"Il Lago dei Cigni" le ha aperto le porte del Teatro Bolscioi dove è
stata invitata a danzare con la compagnia "Giselle" e "Don Quixote" nel
1982 e al Teatro Marinski di San Pietroburgo nel 1986.Nell'ottobre del
1996, per decreto del Ministero della Pubblica Istruzione, è stata
nominata Direttore dell'Accademia Nazionale di Danza di Roma.
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HANNO SCRITTO DI LEI | ||
Margherita Parrilla è leggera. Lo si vede subito, a colpo d’occhio
anche al di fuori del palcoscenico: basta che muova un piede e avanzi ,
che allunghi il passo, che protenda le braccia e le mani, che alzi la
testa, che compia un gesto; la sua è una presenza che non può passare
inosservata, neppure in mezzo alla folla, neppure nel caos urbano, al
chiuso o all’aperto, come Gradiva “colei che risplende nel camminar”.
E’ una etoile di specie particolare: a un tempo altera e umile,
distante e prossima, sofisticata e familiare. Ama andare fra la gente,
mescolarsi agli altri, fare esperienze comuni, essere una donna come
tutte le altre: desidera soprattutto comunicare.
Il Lago dei Cigni è il balletto che ama più di ogni altro, e non
soltanto perché esprime con interezza le passioni umane, le tendenze
profonde della donna, ma anche per ragioni più riposte e segrete, per
una sorta di “affinità elettiva”, che tocca la sfera della fisionomia.
Se è vero che ognuno di noi somiglia ad un animale, Margherita Parrilla
somiglia sovranamente ad un uccello. Ad un uccello fa pensare quando
irrompe in uno spazio, con la testa ancora prima che con il corpo, con
il suo profilo aviforme proteso verso l’alto come in avanscoperta, alla
ricerca di sensazioni impercettibili. C’è in lei qualcosa di volatile, o
di voliante, un volo alto e leggero, alcunché di quella leggerezza che
Nietzsche, Rilke, Savino consideravano “divina”.(Costanzo Costantini)…Margherita
Parrilla accampa una Giselle che sa essere l’una e l’altra, quella del
primo atto fra gioia e follia, melanconica ed evanescente nel secondo.
Capace non solo di trascolorarsi ma di trasformarsi nel movimento , di
trasfigurarsi perfino …… leggerezza, senso lirico drammatico, portamento eegante mai maierato, braccia bellissime …
(Alberto Testa – La repubblica)...
I was particulary taken by the style and assurance of Margherita
Parrilla in “Flower Festival Pas de Deux” ... Apart Miss Fracci and
Elisabetta Terabust, I have not seen an Italian ballerina of Miss
Parrilla quality …(Clive Barnes – The New York)...
La Parrilla ha toccato punti di struggente lirismo quando la contessa
danzando come un grande angelo bianco, ricorda i giorni perduti, e di
toccante pietà quando di colpo il peso della vita la raggela, la
rattrappisce, fino a ridurla ad un povero doloroso mucchietto di ossa
ancora prima che, insieme con Herman, entri nella stanza, brutale e
improvvisa, l’ala della morte ……. Si è confermata una vera e propria diva piena di comunicativa, di prestigio, di fervore interpretativo ... (Vittoria Ottolenghi – Paese Sera)…
Donna stupendamente concreta, troppo bella per essre classificata,
troppo spiritosa per dire angelica, è un’ottima imprenditrice di se
stessa, capace di volare in alto e non solo fra le braccia del principe
Sigfrido …( Paola Cacianti – Avanti)…A very individual ballerina , defying ordinary categorization ……
A dancer of dinamic, sometimes overly brittle intensity, with for
brillant turns flashing elevation, Parrilla here shows a new quality of
soft fluidity in her use of arms …... Her authority here makes even
her improbable ease of movement seem an act of autocratic self
disciplin. Parrilla deals with the harrowing requierements of the
bedroom scene superbly …(Bredan Fritzgerald – Daily American)…
Ballerina generosa e grande professionista Margherita Parrilla ci ha
regalato inattese emozioni che hanno finalmente smosso le soporifere e
inquietanti acque del lago dei Cigni …(Gino Tani – Il Messaggero)...
Una straordinaria interpretazione di Margherita Parrilla … Miracolo di
una presenza magnetica, grazie alla capacità che la danzatrice ha di
assicurare sempre e comunque il primato dell’espressione sullo stile...(Enrico La Gatta – La Nazione)... Margherita Parrilla si conferma grande artista non solo come ballerina, ma anche come attrice …(Sergio Trombetta – La Stampa)...Margherita
Parrilla è straordinaria, le sue trame sulle punte danno il brivido
dell’attesa e del coinvolgimento … (Coppelia) è un balletto per una
grande ballerina e tale è Margherita Parrilla applauditissima.(Erasmo Valente – l’Unità)
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Staff
Direttore Amministrativo
| |
Claudia Correra | |
Direttore di Ragioneria
| |
Giovanni Scaraggi | |
Personale amministrativo
| |
Maria Pia Lalli Marzia Macrì Patrizia Marino Maria Cristina Picconi | Stefania Salvati Roberto Tripodi Paola Urbani |
Coreografi ospiti
Zarco Prebil
Antonella Talamonti David Zambrano John Jasperse While Roxane Adriana Borriello Ismael Ivo Juliyen Hamilton Migel Charnok | Robert Nortli Rene de Candrenas Vladimir Fedyanin Danuta Piesecka Enzo Cesiro Marco Pierin Jost Vrouenraets Lucia Latour Mavin Kho |
DOCENTI MATERIE TECNICHE
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Anastasio Corinna | Incatasciato Carmela | |||||||||
DOCENTI MATERIE TEORICHE
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| Lambarelli Roberto | |||||||||
MAESTRI ACCOMPAGNATORI
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| Gregoratti Riccardo | |||||||||
ASSISTENTI EDUCATORI
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Altavilla Antonella
| Diani Mariacristina |
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