venerdì 20 settembre 2013

carla fracci bio

Carla Fracci



Carla Fracci nel 1957
Carla Fracci (Milano, 20 agosto 1936) è una ballerina italiana.

Biografia

Figlia di un tranviere, sin dal 1946 studia alla scuola di ballo del Teatro alla Scala con Vera Volkova ed altri coreografi, diplomandosi nel 1954. Dopo solo due anni diviene danzatrice solista, quindi prima ballerina nel 1958.

Carla Fracci in prova con Fabio Grossi, in occasione del Premio Acqui Danza conferitole nel 2006.
Da quell'anno le sue apparizioni sono state numerosissime. Tra la fine degli anni cinquanta e durante gli anni settanta danza con alcune importanti compagnie straniere, quali il London Festival Ballet, il Sadler's Wells Royal Ballet, lo Stuttgart Ballet e il Royal Swedish Ballet.
Dal 1967 è tra le artiste ospiti più apprezzate dell'American Ballet Theatre.

Margrethe Shanne, Yvette Chauviré, Alicia Markova, Carla Fracci in Pas de Quattre
La sua notorietà si lega alle interpretazioni di ruoli romantici e drammatici, quali Giselle, La Sylphide, Giulietta, Swanilda, Francesca da Rimini. Ha danzato con i migliori ballerini, tra i quali Rudolf Nureyev, Vladimir Vasiliev, Henning Kronstam, Mikhail Baryshnikov, Erik Bruhn, Gheorghe Iancu, Giuseppe Picone, Roberto Bolle. La Giselle danzata con Bruhn è indimenticabile e ne viene tratto un film nel 1969. Altrettanta fama le viene dal cimentarsi in opere contemporanee, quali Medea, Concerto barocco, Les demoiselles de la nuit, Il gabbiano, Pelléas et Mélisande, Il fiore di pietra. Il marito e regista Beppe Menegatti si occupa della regia di quasi tutte le creazioni da lei interpretate e ne cura scrupolosamente e diffusamente l'immagine mediatica.Nel 1982, è protagonista di una fiction televisiva: compare infatti nello sceneggiato RAI, diretto da Renato Castellani, Verdi, dove interpreta il ruolo di Giuseppina Strepponi.[1]Alla fine degli anni ottanta dirige il corpo di ballo del Teatro San Carlo di Napoli.Molte restano, negli anni successivi, le sue interpretazioni: Il pomeriggio diun fauno, Eugenio Onieghin, La vita di Maria, La bambola di Kokoschka, per citare solo alcune delle principali.Dal 1996 al 1997 dirige il corpo di ballo dell'Arena di Verona.

Carla Fracci ai funerali di Luciano Pavarotti
Dal 1994 è membro dell'Accademia di Belle Arti di Brera, dal 1995 è presidente dell'associazione ambientalista Altritalia Ambiente e nel 2004 viene nominata Ambasciatrice di buona volontà della FAO.Dal novembre del 2000 al luglio del 2010 dirige il corpo di ballo del Teatro dell'Opera di Roma. Ne incrementa la produzione nel repertorio tradizionale (con gli allestimenti de Il lago dei cigni, La bella addormentata, Lo schiaccianoci, Raymonda, Don Quixote, Le Corsaire, Romeo e Giulietta, Les Sylphides e Giselle) ed in quello firmato da Diaghilev per i Ballets Russes (da La sagra della primavera nella ricostruzione di Millicent Hodson a Shéhérazade, L'uccello di fuoco e Petruška nelle versioni di Andris Liepa). A quest'attività affianca la riproposta di balletti perduti creati da giovani coreografi di livello alterno : Luc Bouy, Luciano Cannito, Paul Chalmer, Fredy Franzutti, Charles Jude, Mario Piazza, Vladimir Vasiliev, Luca Veggetti, Gillian Whittingham, Renato Zanella - tutti sotto la direzione di Menegatti e con la stessa Fracci quale interprete protagonista[2].
Il mancato rinnovo del suo contratto da direttrice - avvenuto nel clima tesissimo per la riforma delle fondazioni liriche del ministro della Cultura Sandro Bondi - scatena una dura polemica che il 17 maggio 2010, nel corso di una manifestazione sindacale, culmina in un clamoroso attacco verbale della ballerina al sindaco di Roma Gianni Alemanno.[3]Dal giugno 2009, non senza polemiche[4], è assessore alla Cultura della Provincia di Firenze. Inoltre, promuove una linea di profumi intitolati a se stessa[5].

Critiche

In anni recenti, Carla Fracci è stata oggetto di critiche, anche aspre, legate al prolungarsi della sua presenza sulla scena. In un'intervista rilasciata al Corriere della Sera nel 2007, Roberto Bolle ha parlato di "egoismo" della Fracci, vista come una delle responsabili del mancato rinnovamento della danza in Italia. Immediata la replica della Fracci sullo stesso quotidiano, dove collega le accuse di Bolle ai mancati inviti all'opera di Roma, che sarebbero in realtà dovuti, a suo dire, al "cachet esorbitante" del ballerino[6].Viviana Durante[7] e Fabio Grossi[8] hanno pubblicamente manifestato analoghe critiche, focalizzate sulle responsabilità della Fracci nella crisi della danza in Italia, e Grossi ha sottolineato anche l' "omertà acritica"[9] che i mezzi d'informazione di settore le hanno spesso riservato.


Onorificenze

Dama di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana - nastrino per uniforme ordinaria Dama di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana

«Di iniziativa del Presidente della Repubblica»
— Roma, 20 ottobre 2003[10]
Grande ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica italiana - nastrino per uniforme ordinaria Grande ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica italiana

«Su proposta della Presidenza del Consiglio dei ministri»
— Roma, 2 giugno 1983[11]
Medaglia d'oro ai benemeriti della cultura e dell'arte - nastrino per uniforme ordinaria Medaglia d'oro ai benemeriti della cultura e dell'arte

— Roma, 25 febbraio 2000[12]

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E DUE DIVINE DELLA DANZA
Alicia Alonso e Carla Fracci
insieme a Roma per parlare di danza

Articolo di LUDOVICA MATTIOLI
Roma, 12 Dicembre 2012


Le rigide temperature dell’Aula Magna della Facolta di Lettere e Filosofia dell’Universita Roma Tre non sono bastate per scoraggiare tantissimi giovani danzatori e appassionati a seguire l’incontro con le due divine della danza: Alicia Alonso e Carla Fracci.
Organizzato in collaborazione da Fondazione Accademia Nazionale di danza e Daniele Cipriani, in occasione del Premio Roma Jia Ruskayja 2012, alla conferenza hanno partecipato allievi provenienti dagli Stati Uniti e da Cuba.
La Escuela Nacional de ballet de Cuba e la Jacqueline Kennedy Onassis School at American Ballet Theatre si sono unite in gemellaggio per l’evento con i colleghi italiani della Scuola del Teatro dell’Opera di Roma e dell’Accademia Nazionale di danza.
L’atmosfera che si respirava era di grande rispetto per questi due miti assoluti della danza: i ragazzi presenti non si sono fatti sfuggire nemmeno una parola, per cogliere gli insegnamenti profondi che queste due grandissime personalita potevano offrire loro.

Daniele Cipriani ha aperto la manifestazione dicendosi orgoglioso per la giornata storica ed emozionante, esprimendo la volonta di dedicarla a Vittoria Ottolenghi, compianta da pochi giorni da tutto il mondo della danza.

La discussione e stata in seguito affidata al giornalista e critico di danza Roger Salas che ha introdotto le due protagoniste della manifestazione come esempi unici di etica e umanistica.
La danza infatti e una sorta di religione che deve saper andare oltre la tecnica e lo stile, in modo da aggiungere una dimensione piu alta alla danza, che diventa in questo modo arte meravigliosa e trascendente.

In seguito sono stati proposti due video.
Il primo a essere proiettato e stato il finale del I atto di Giselle, nel film interpretato da Carla Fracci con l’American Ballet Theatre e Eric Bhrun. Probabilmente tutto e gia stato scritto e detto sulla Fracci che interpreta Giselle, ma l’emozione e sempre tangibile, ogni volta che la rivediamo, forse proprio per il fatto che e talmente perfetta da essere davvero Giselle, negli occhi, nello sguardo, in ogni piu piccolo movimento del capo, delle mani o dei piedi.
Il secondo contenuto era invece una raccolta delle piu intense interpretazioni della Alonso, durante il corso della sua strabiliante carriera. Dalla coda del pas de deux del Cigno Nero del Lago dei Cigni a una sensualissima Carmen: indiscusse doti di tecnica e grande carisma caratterizzavano questa icona della danza. Pure emozioni che non passano e che esisteranno per sempre.

Nell’ultima parte dell’incontro e stato lasciato spazio alle domande dei giovani danzatori per le due stelle.
La Fracci e stata a lungo interpellata sulle diverse qualita dei suoi partner e sulla difficolta dei ruoli da interpretare:
«I ruoli sono tutti difficili, alcuni per la tecnica, altri per entrarci dentro. Ci sono ruoli che sicuramente lasciano piu tensione, come il Lago, ma l’importante non e il fattore tecnico, bensi la testa».
Ha inoltre ricordato di quando presso il Teatro alla Scala volevano impedirle di portare in scena Giselle, perché considerato un balletto di pantomima non capendo che «la piu grossa tecnica e il saper non mostrare affatto la tecnica».
La Alonso ha invece ricordato gli esordi della sua carriera in America, i sacrifici e le difficolta a cui i danzatori dovevano andare in contro: la ricompensa di tutto e stata la fondazione del Ballet Alicia Alonso, diventato poi Ballet Nacional de Cuba per volere dello Stato.

Oggi la scuola e la compagnia cubana sono le piu importanti realta di danza dell’America latina e Alicia, che ha da sempre lottato per difendere il repertorio classico, ha realizzato il suo sogno di portare nel suo paese di origine la vera danza classica.
Questo e proprio cio che la Fracci ammira di piu della collega cubana e a cui ambisce da anni, ovvero la creazione di una Compagnia Nazionale di Balletto in Italia. Ancora una volta ha colto l’occasione di dirsi molto rammaricata per non essere riuscita in questa impresa.

Al termine della conferenza le due divine della danza si sono congedate, dopo essersi concesse ai flash dei ragazzi emozionati, con la grazia che da sempre le contraddistingue: Alicia accompagnata e protetta dai suoi giovani danzatori della scuola cubana e Carla per mano all’inseparabile marito.
Carla Fracci
Carla Fracci e Alicia Alonso
nel 1980 al Teatro San Carlo di Napoli



















Carla Fracci


Calendario Danza 2013








Appello di Carla Fracci al Presidente Napolitano: ''Salvi il balletto italiano''
Articolo del 13 aprile 2012 (Adnkronos)

"E' un disastro, un disastro. Stanno uccidendo la danza. Non resta che appellarsi al Capo dello Stato: Presidente Napolitano, la prego, salvi il balletto italiano".
Ad appellarsi cosi al Presidente della Repubblica e Carla Fracci che, all'Adnkronos, lamenta il "sistematico smantellamento" dei corpi di ballo in Italia e il dilagare del ricorso a compagnie estere, ingaggiate per singoli allestimenti, come nel caso del Teatro Massimo di Palermo che portera in scena il 'Don Chisciotte' non con il proprio corpo di ballo ma con il Balletto dell'Opera di Kiev.

Stella di levatura internazionale della danza italiana, con alle spalle la direzione dei corpi di ballo del Teatro San Carlo di Napoli, dell'Arena di Verona e del Teatro dell'Opera di Roma, Carla Fracci non nasconde la sua amarezza: "Hanno smatellato importanti corpi di ballo, ormai Teatri e Fondazioni cercano di cancellare la danza, sembrano avvertirla come un peso, sembrano avere un preciso disegno di annientamento. Sempre di piu ricorrono a compagnie estere che accettano di venire con contratti accessibili e, naturalmente, non pongono tutti i problemi che comporta avere un proprio corpo di ballo. Ma neanche offrono tutte le opportunita' che derivano dall'avere un proprio corpo di ballo".

"Opportunita come quella di far crescere ottimi ballerini e anche delle Etoile, con tutto il ritorno che se ne puo avere in termini di prestigio, finanziamenti privati, affezione del pubblico, tournée - spiega Fracci - Per carita, vengano gli stranieri ma per confrontarsi con i nostri ballerini, come i nostri devono cogliere ogni occasione per andare a fare esperienza all'estero. Se pero si cancella la tradizione italiana della danza e si ricorre sistematicamente ad artisti esteri, alla fine rimarra solo il corpo di ballo della Scala, che alle spalle ha una fondazione con maggiori mezzi, sponsor importanti".

"Mi appello al Presidente Napolitano perché favorisca una generale ripresa della danza in Italia, mi rendo conto - sottolinea Carla Fracci - che il nostro Paese sta affrontando problemi terribili che riguardano il nostro futuro, ma anche questo e un problema che tocca il nostro futuro, a partire da quello dei giovani che stanno iniziando adesso il loro percorso nel mondo della danza: a breve saranno costretti a emigrare, anzi a fuggire all'estero se vogliono lavorare, come gia fanno tanti laureati, tanti ricercatori, disperdendo cosi un patrimonio di capacita', di cultura che puo essere utile all'Italia". "La danza italiana e al capolinea, ci sono troppi intrighi, troppa gente incompetente, nessuna volonta di risolvere i problemi.
Sono anni - prosegue la Fracci- che mi batto perché si dia vita ad una Compagnia Nazionale, ma nessuno sembra voler ascoltare. Si fanno convegni, incontri, tante chiacchere ma non si muove una virgola ed io, che mi impegno, sembro sempre di piu una madonna pellegrina". Anche i suoi colleghi, ammonisce pero Fracci, devono battersi per il loro futuro: "La categoria dovrebbe essere piu combattiva, i settori che puntano i piedi riescono a difendersi. I ballerini, invece, si disperano e chiedono aiuto ma sembra non riescano a a organizzarsi".

Carla Fracci, infine nega decisamente l'opportunita di ricorrere a contratti piu brevi, uno, due anni, per i ballerini per mantenere alto il livello dei corpi di ballo: "Formare una compagnia, un corpo di ballo, vuol dire puntare sulla crescita di chi li compone, portare avanti chi vale. Se si firma per uno, due anni, nessuna delle due parti investe".
Carla Fracci



12 ottobre 2009, Milano - In occasione della conferenza stampa per la presentazione del nuovo libro della collana "Scuola di Danza", l'Etoile CARLA FRACCI e stata ospite d'onore e ha raccontato il suo ruolo nel mondo della Danza italiana prima come danzatrice ed ora come direttore artistico.

CARLA FRACCI si racconta - parte 1


CARLA FRACCI si racconta - parte 2





Carla Fracci
Carla Fracci - La mia vita danzata
Libro + DVD
E' sicuramente l'icona della Danza Classica italiana. Figlia di un tranviere, sin dal 1946 studia alla scuola di ballo del Teatro alla Scala con Vera Volkova ed altri coreografi, diplomandosi nel 1954. Dopo solo due anni diviene danzatrice solista, quindi prima ballerina nel 1958. Carla Fracci in prova con Fabio Grossi, in occasione del Premio Acqui Danza conferitole nel 2006.Da quell'anno le sue apparizioni sono state numerosissime. La sua notorieta si lega alle interpretazioni di ruoli romantici e drammatici quali Giselle, La Sylphide, Giulietta, Swanilda, Francesca da Rimini. Ha danzato con i migliori ballerini tra cui Rudolf Nureyev, Vladimir Vasiliev, Henning Kronstam, Mikhail Baryshnikov, Erik Bruhn, Gheorghe Iancu, Giuseppe Picone, Roberto Bolle.
Dal novembre del 2000 al luglio del 2010 e stata Direttrice del corpo di ballo del Teatro dell'Opera.
Puoi acquistarlo direttamente on line





Carla Fracci




• STEP - PASSI DI DANZA: Puntata speciale dedicata a CARLA FRACCI - Guarda on line la puntata

• REGINE - Rai5: Puntata dedicata a CARLA FRACCI - Guarda on line la puntata



“Carla Fracci è più leggera dell’aria, più lieve di un sospiro”
E' una delle tante definizioni che la critica ha speso per definire una delle più grandi ballerine di questo secolo.

Acclamata per le sue interpretazioni di Giselle e La Syiphide, è tuttora, a più di sessant’anni in piena attività.
E attualmente la direttrice del corpo di ballo del Teatro dell'Opera di Roma.
Nel giugno 2009 e stata nominata assessore alla Cultura della Provincia di Firenze.

Carla Fracci nasce a Milano il 20 agosto 1936.
Il padre fa il tranviere e ha la passione per il tango. La porta perciò spesso nelle balere a guardare ballare. Entra alla Scala per un caso fortuito: un amico di famiglia, professore d'orchestra del teatro milanese, suggerisce ai genitori di iscriverla alla scuola di ballo. Quando, piccolina e fragile, si presenta agli esami di ammissione, i commissari non la prendono molto in considerazione, ma il suo visino dolce suscita tenerezza in una maestra presente all'audizione e Carla viene ammessa. Si diploma alla Scala nel 1954 ed entra a far parte del Corpo di Ballo nel 1955.
Dopo il "passo d'addio" al termine della scuola, avviene il classico colpo di fortuna. Alla Scala si rappresenta "Cenerentola" e Violette Verdy, prima ballerina dell'Opéra di Parigi, rinuncia ad alcune recite. Carla viene chiamata in palcoscenico per provare la parte e viene scelta come sostituta. Il debutto trionfale avviene il 31 dicembre 1955. Da quel momento inizia la sua luminosa carriera.
Nel 1958 diviene prima ballerina della Scala e nello stesso anno avviene il grande incontro con il coreografo John Cranko che la vuole come Giulietta nella sua nuova versione di "Romeo e Giulietta" per la Fenice di Venezia. Successivamente, nel 1959, interpreta al Royal Festival Hall di Londra per la prima volta Giselle: personaggio con il quale la ballerina milanese si afferma in tutto il mondo. Segue un lungo elenco di eroine del balletto: Aurora, Gelsomina, Odile/Odette, Swanilda, magistralmente da lei interpretate e che, grazie alla sua straordinaria sensibilità, la consacrano come la ballerina-interprete per eccellenza.

Carla prosegue la sua formazione artistica partecipando a stage avanzati a Londra, Parigi e New York. Danza in Italia e all'estero con partner d'eccezione: Rudolph Nureyev, Milhorad Miskovich, Vladimir Vassiliev, e tanti tanti altri.
Carla si sposa nel 1962 con il regista Beppe Menegatti e, nel 1968, mette al mondo Francesco.
Nel 1974 comincia a danzare con l'American Ballet Theatre.
Diventa direttrice del Corpo di Ballo del San Carlo di Napoli nel 1988 e successivamente dell'Arena di Verona e del Teatro alla Scala.

Dal 1995 al 1997 dirige il corpo di ballo dell'Arena di Verona. Dal 1994 è membro dell'Accademia di Belle Arti di Brera. Dal 1995 è anche presidente di Altritalia Ambiente, associazione ambientalista.

2002: Una vera e propria sfida quella di Carla Fracci, che ha vestito in quella stagione i panni maschili di Amleto sul palcoscenico del Teatro dell'Opera a Roma, in un balletto ispirato all'omonimo dramma shakespeariano. Carla interpreta un ruolo maschile, unica donna attorniata da una compagnia di uomini.

Oggi è la direttrice del Corpo di Ballo dell'Opera di Roma.
Riceve, nel corso della sua carriera, numerosi premi internazionali e viene insignita del titolo di Cavaliere, Commendatore e Grand'Ufficiale della Repubblica Italiana.
Carla Fracci, la piccolina che non sarebbe mai potuta diventare una ballerina, con il suo spiccato spirito di sacrificio, è diventata un "mito" della danza: un esempio per tutti i giovani allievi.
- Scrisse di lei il grande poeta Eugenio Montale:
" Carla Fracci è Giulietta…Carla, eterna fanciulla danzante ".
- Una riflessione di Carla Fracci sulla sua vita di ballerina:
" Nel nostro lavoro bisogna essere sempre "nuovi" e pronti a rimettersi in discussione: io ho danzato centinaia di spettacoli, ho consumato migliaia di scarpine da ballo, ho percorso chilometri e chilometri sul legno del palcoscenico, ho viaggiato moltissimo, ma ogni volta, per me, è quasi "un debutto". Anche nel mondo del balletto ci sono momenti di crisi; c'è chi litiga, chi è geloso, chi fa i capricci: ma questa forma d'arte è così esigente che sul palcoscenico si dimentica tutto.
Una ballerina deve pensare a se stessa, a quello che deve fare, a non sbagliare mai; deve seguire la musica, ricordare, esprimere.
Ho danzato con i più grandi ballerini ed è superfluo dire che avere un buon partner ti aiuta moltissimo. Dà sicurezza. E moltiplica le possibilità di realizzare uno spettacolo di qualità.
So di essere diventata un simbolo per tanta gente, occupo nel cuore di molti un posto che non avrei mai pensato di occupare e la popolarità mi ha dato tanti vantaggi. Le sale dei teatri agli spettacoli di balletto sono ancora zeppe di gente. Si dice - e io lo credo - che io e altri come me abbiamo aperto la strada a quelli che avanzano insieme a noi. "

RICONOSCIMENTI ARTISTICI
1985: Gargano
1985: Paul Harris, dal Rotary International
1988: Exploit
1989: Nijinsky
1989: Montecatini Terme
1991: Premio dalla Fondazione Strawinsky-Diaghilev di New York
1991: Premio Cultura dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri
1992: Grosso per la danza, Lodi
1992: Donna Dieci e lode, Milano
1993: Premio dalla Fondazione Strawinsky-Diaghilev di New York
1995: Carlo Alberto Cappelli international prize
1995: Premio per la donna dell'anno
1996: Maschera d'oro
1997: Giuseppina Stepponi
2003: Cavaliere di Gran Croce Ordine al Merito della Repubblica Italiana



Carla Fracci e stata talora oggetto anche di critiche aspre.
Di recente, Roberto Bolle in un'intervista rilasciata al Corriere della Sera ha parlato di "egoismo" della Fracci, vista come una delle responsabili del mancato rinnovamento della danza in Italia. ( articolo Corriere della Sera )
Carla Fracci


















Carla Fracci
 
 
 
 

Carla Fracci compie settantasei anni

Milano / Società & Tendenze / Attualità

Festa per l'étoile milanese. Oggi è assessore alla cultura della provincia di Firenze. Al Centro Diagnostico sono in mostra le sue foto da bambina
Carla Fracci
Carla Fracci
Milano
Martedi 20 agosto 2013 ore 16:04
Settantasei primavere per Carla Fracci, la danzatrice italiana più nota e apprezzata del Novecento, che festeggia il compleanno il 20 agosto.
Una carriera, la sua, iniziata giovanissima al Teatro alla Scala dove diventa prima ballerina nel 1958. Indimenticabili le sue variazioni sulle punte nei panni di Giulietta e di Giselle, la più più celebre, quella interpretata a fianco del danese Erik Bruhn.
Un successo che, negli ultimi anni, è stato toccato da qualche polemica quando Fracci è stata accusata da alcuni colleghi, fra cui Roberto Bolle, di non avere più l'età per ballare e di oscurare con la sua fama molti giovani talenti.
È sposata con Beppe Menegatti, assistente di Luchino Visconti e regista dei suoi balletti. Insieme hanno avuto un figlio, Francesco. Una maternità di cui Fracci ha fatto un punto d'onore, sostenendo che le danzatrici non debbano rinunciare a diventare madri per salvaguardare il loro corpo perfetto. Una posizione condivisa, in tempi più recenti, da colleghe come Alessandra Ferri ed Eleonora Abbagnato.
Già direttrice del corpo di ballo del San Carlo di Napoli, dell'Arena di Verona e del Teatro dell'Opera di Roma, dal 2009 è assessore alla Cultura della Provincia di Firenze nella giunta presieduta da Andrea Barducci.
Fino al 31 ottobre, intanto, il CDI - Centro Diagnostico Italiano di Milano ospita la mostra Album fotografico 1813-2013 dedicata ai 200 anni della Scuola di Ballo del Teatro alla Scala. Tra i materiali esposti ci sono anche le immagini di una giovanissima Carla, all'epoca allieva dell'accademia. Guarda le immagini.
Martina Pagano
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