Pierre
Beauchamp (1636-1705)
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Jooss
Kurt (1901-1979)
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Michael
Bennet (1943-1987)
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Maurice
Béjart (1927)
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PIERRE BEAUCHAMP Nacque nel 1636 a Versailles, dove studiò musica e ballo; fu ballerino virtuoso e coreografo. Dopo essere stato sovrintendente dei balli del re divenne direttore dell'Accademia Reale di Danza. Fu il coreografo delle commedie di Molière e delle opere di Lully e Campra. Elaborò un sistema di notazione della danza e codificò le cinque posizione fondamentali del balletto accademico. |
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JOOS KURT Fondatore del Neue Tanzbùhne, per il quale creò diversi balletti, fu poi direttore della facoltà di danza della Volkwang Schule di Essen (1927), maestro di ballo a Munster ('24), Essen ('30) e Dusseldorf ('54). Si trasferì durante il nazismo, in Inghilterra, ed esportò i suoi balletti, tra cui Pulcinella e il celebre Der Grune Tisch, in tutto il mondo. Fu il primo coreografo ad unire, in lavori teatrali, la danza classica con quella moderna. |
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MICHAEL BENNET Nasce a New York nel 1943, ove studia balletto e coreografia. Riscosse grande successo come coreografo in musical Promises, promises nel '68, Coco e Company nel 70, Follies nel '72 e A Chorus Line nel '75. |
:: MAURICE BEJART | ||
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Nasce a Marsiglia nel 1927, ma lasciò ben presto la città natale per studiare a Parigi e a Londra. Qui conobbe le avanguardie ed i problemi del suo tempo e decise di dedicarsi totalmente alla coreografia ed alla direzione dei balletti. Grazie alla sua straordinaria capacità di "adattare" la realtà al mondo delle idee, realizzò balletti importanti e profondamente teatrali nei quali mostrò di intendere la danza come l'alafabeto del mondo, una religione, un rito, una lingua madre, un'espressione dell'anima, del corpo, della bellezza, della fuga. | |
Pur
essendo "pazzo per il classico"
aveva idee fortemente innovative
e soprattutto una grande volontà
di diffonderle, non soltanto nei
teatri, ma anche negli stadi e nelle
piazze, pur di arricchire il pubblico
con le "idee" del suo nuovo "teatro
totale" . Resuscitò il fantasma
di Diaghilev: come questi infatti,
raccolse intorno a sé grandi artisti
e compositori d'avanguardia. Da
tutti seppe ottenere grandi risultati,
dando ad ognuno il suo, infrangendo
i vecchi orari di lavoro, le convenzioni
e le gerarchie consolidate delle
compagnie tradizionali. Al pubblico
offrì momenti irripetibili, di grande
entusiasmo, trasmettendo messaggi
di amore e felicità. I suoi spettacoli
erano magistralmente orchestrati
ed in grado di "incollare" lo spettatore
alla poltrona (anche sotto la pioggia,
come successe all'Arena di Verona
nel 1975). Del '50 è la sua prima
coreografia: L'uccello di fuoco.
La sua Sinfonia per un uomo solitario,
del '55, è considerato ancora oggi
il miglior prodotto del neo-espressionismo.
Nel '53 fondò Les Ballet de l'Etoile,
scuola da cui nacque, nel '57, il
Ballet de Paris di cui fu direttore
e solista principale. Dal 1960 fu
direttore del Ballet du XX° siècle
da lui stesso fondato a Bruxelles;
La Sacre du printemps ne rappresenta
il balletto più celebre. In questi
anni alternò alle creazioni coreografiche,
allestimenti teatrali e balletti
particolari, permeati di filosofia
orientale e misticismo. Dall'87 è, con la sua compagnia, a Losanna. |
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