Balletto - dal 28 Settembre al 6 Ottobre
Teatro Costanzi
Teatro Costanzi
Musica di Léo Delibes
Direttore Koen Kessels
Coreografia Roland Petit
ripresa da Luigi Bonino
ORCHESTRA E CORPO DI BALLO DEL TEATRO DELL'OPERA
Direttore Koen Kessels
Coreografia Roland Petit
ripresa da Luigi Bonino
ORCHESTRA E CORPO DI BALLO DEL TEATRO DELL'OPERA
Opera - dal 23 al 31 Ottobre
Teatro Costanzi
Teatro Costanzi
Musica di Giacomo Puccini
Direttore Pinchas Steinberg
Regia Roberto De Simone
Maestro del Coro Roberto Gabbiani
ORCHESTRA E CORO DEL TEATRO DELL'OPERA
FONDAZIONE
DIRETTORE ONORARIO A VITA
A Napoli, città in cui nasce, studia pianoforte con Vincenzo Vitale, diplomandosi con lode nel Conservatorio di San Pietro a Majella. Prosegue gli studi al Conservatorio "Giuseppe Verdi" di Milano, sotto la guida di Bruno Bettinelli e Antonino Votto, dove consegue il diploma in Composizione e Direzione d'orchestra.
Nel 1967 la prestigiosa giuria del Concorso "Cantelli" di Milano gli assegna all'unanimità il primo posto, portandolo all'attenzione di critica e pubblico. L'anno seguente viene nominato Direttore Principale del Maggio Musicale Fiorentino, incarico che manterrà fino al 1980. Già nel 1971, però, Muti viene invitato da Herbert von Karajan sul podio del Festival di Salisburgo, inaugurando una felice consuetudine che lo ha portato, nel 2010, a festeggiare i quarant'anni di sodalizio con la manifestazione austriaca. Gli anni Settanta lo vedono alla testa della Philharmonia Orchestra di Londra (1972-1982), dove succede a Otto Klemperer; quindi, tra il 1980 e il 1992, eredita da Eugène Ormandy l'incarico di Direttore Musicale della Philadelphia Orchestra. Dal 1986 al 2005 è direttore musicale del Teatro alla Scala: prendono così forma progetti di respiro internazionale, come la proposta della trilogia Mozart-Da Ponte e la tetralogia wagneriana. Accanto ai titoli del grande repertorio trovano spazio e visibilità anche altri autori meno frequentati: pagine preziose del Settecento napoletano e opere di Gluck, Cherubini, Spontini, fino a Poulenc, con quelle Dialogues des Carmélites che gli hanno valso il Premio "Abbiati" della critica. Il lungo periodo trascorso come direttore musicale dei complessi scaligeri culmina il 7 dicembre 2004 nella trionfale riapertura della Scala restaurata dove dirige l'Europa riconosciuta di Antonio Salieri.Nel corso della sua straordinaria carriera Riccardo Muti dirige molte tra le più prestigiose orchestre del mondo: dai Berliner Philharmoniker alla Bayerischen Rundfunk, dalla New York Philharmonic all'Orchestre National de France alla Philharmonia di Londra e, naturalmente, i Wiener Philharmoniker, ai quali lo lega un rapporto assiduo e particolarmente significativo, e con i quali si esibisce al Festival di Salisburgo dal 1971. Invitato sul podio in occasione del concerto celebrativo dei 150 anni della grande orchestra viennese, Muti ha ricevuto l'Anello d'Oro, onorificenza concessa dai Wiener in segno di speciale ammirazione e affetto. Nell'aprile del 2003 viene eccezionalmente promossa in Francia, una "Journée Riccardo Muti", attraverso l'emittente nazionale France Musique che per 14 ore ininterrotte trasmette musiche da lui dirette con tutte le orchestre che lo hanno avuto e lo hanno sul podio, mentre il 14 dicembre dello stesso anno dirige l'atteso concerto di riapertura del Teatro "La Fenice" di Venezia.
Nel 2004 fonda l'Orchestra Giovanile "Luigi Cherubini" formata da giovani musicisti selezionati da una commissione internazionale, fra oltre 600 strumentisti provenienti da tutte le regioni italiane. La vasta produzione discografica, già rilevante negli anni Settanta e oggi impreziosita dai molti premi ricevuti dalla critica specializzata, spazia dal repertorio sinfonico e operistico classico al Novecento. Il suo impegno civile di artista è testimoniato dai concerti proposti nell'ambito del progetto "Le vie dell'Amicizia" di Ravenna Festival in alcuni luoghi "simbolo" della storia, sia antica che contemporanea: Sarajevo (1997), Beirut (1998), Gerusalemme (1999), Mosca (2000), Erevan e Istanbul (2001), New York (2002), Il Cairo (2003), Damasco (2004), El Djem (2005) con il Coro e l'Orchestra Filarmonica della Scala, l'Orchestra e Coro del Maggio Musicale Fiorentino e i "Musicians of Europe United", formazione costituita dalle prime parti delle più importanti orchestre europee. Tra gli innumerevoli riconoscimenti conseguiti da Riccardo Muti nel corso della sua carriera si segnalano: Cavaliere di Gran Croce della Repubblica Italiana e la Grande Medaglia d'oro della Città di Milano; la Verdienstkreuz della Repubblica Federale Tedesca; la Legion d'Onore in Francia (già Cavaliere, nel 2010 il Presidente Nicoals Sarkozy lo ha insignito del titolo di Ufficiale) e il titolo di Cavaliere dell'Impero Britannico conferitogli dalla Regina Elisabetta II. Il Mozarteum di Salisburgo gli ha assegnato la Medaglia d'argento per l'impegno sul versante mozartiano; la Wiener Hofmusikkapelle e la Wiener Staatsoper lo hanno eletto Membro Onorario; il presidente russo Vladimir Putin gli ha attribuito l'Ordine dell'Amicizia, mentre lo stato d'Israele lo ha onorato con il premio "Wolf" per le arti. Moltissime università italiane e straniere gli hanno conferito la Laurea Honoris Causa.Ha diretto i Wiener Philharmoniker nel concerto che ha inaugurato le celebrazioni per i 250 anni dalla nascita di Mozart al Grosses Festspielhaus di Salisburgo. La costante collaborazione tra Riccardo Muti e Wiener Philharmoniker nel 2010 ha compiuto 40 anni. A Salisburgo è stato annunciato il suo impegno per il Festival di Pentecoste dove, a partire dal 2007 insieme all'orchestra giovanile Luigi Cherubini, da lui fondata, affronterà un progetto quinquennale mirato alla riscoperta e alla valorizzazione del patrimonio musicale, operistico e sacro, del Settecento napoletano. Da settembre 2010 è Music Director della prestigiosa Chicago Symphony Orchestra. Nello stesso anno è stato nominato in America "Musician of the year" dalla importante rivista "Musical America". Nel Febbraio 2011 il Maestro Riccardo Muti in seguito all'esecuzione e registrazione live della Messa da Requiem di Verdi con la C.S.O. vince la 53° edizione dei Grammys Awards con due premi: (1) best classical album e (2) best choral album. In marzo 2011, Riccardo Muti è stato proclamato vincitore del prestigioso premio Birgit Nilsson 2011 che gli verrà consegnato il 13 ottobre a Stoccolma alla Royal Opera alla presenza dei Reali di Svezia, le loro Maestà il Re Carl XVI Gustaf e la Regina Silvia. A New York in aprile 2011 ha ricevuto l'Opera News Awards. In maggio 2011 è stato assegnato a Riccardo Muti il Premio "Principe Asturia per le Arti 2011", massimo riconoscimento artistico spagnolo, la cerimonia di consegna da parte di sua Altezza Reale il Principe Felipe di Asturia avverrà a Oviedo in autunno. E' stato nominato membro onorario dei Wiener Philharmoniker. Nel maggio 2012 è stato insignito della Gran Croce di San Gregorio Magno da Sua Santità Benedetto XVI. In Novembre 2012 ha ricevuto il Premio De Sica per la Musica e la Laurea Honoris Causa dall’Università IULM di Milano in Arti, patrimoni e mercati.
www.riccardomuti.com
www.riccardomutimusic.com
Novembre 2012
CHI SIAMO
Sovrintendente
Catello De Martino
Assistente del Sovrintendente per le Relazioni Esterne e Fund Raising
Vincenzo d’Elia
Responsabile Ufficio Stampa
Filippo Arriva
ResponsabiIe Segreteria CdA
Marina Caviglione
Responsabile della Sicurezza (RSPP)
Giuseppe Brizi
Direttore Artistico
Alessio Vlad
Direttore del Coro
Roberto Gabbiani
Direttore del Corpo di Ballo
Micha Van Hoecke
Direttore Allestimenti Scenici
Carlo Savi
ResponsabiIe Scenografia
Maurizio Varamo
Responsabile Sartoria
Anna Biagiotti
Direttore di Produzione
Silvia Cassini
Casting Manager
Nicoletta Finzi
Responsabile Archivio Musicale
Stefano Lazzari
Direttore Generale Personale, Affari Legali e Servizi GeneraIi
Catello De Martino
Direttore del Personale
Maurilio Fraboni
Responsabile Gestione Contrattuale
Gennaro lorio
Responsabile Amministrazione del Personale
Alessandro Balsamo
Responsabile Organizzazione e Sistemi lnformatici
regge Maurilio Fraboni
Servizio Ispettori
Antonio Lambusta
Responsabile Servizi Tecnici e Manutentivi
Francesco Arena
Assistente del Sovrintendente per i Servizi Generali
Vincenzo d'Elia
Direttore Generale Amministrazione, Finanza, Marketing e Patrimonio Storico
Antonio Liguori
Responsabile Sponsorizzazioni e Promozione Pubblico
Marina Poscia
ResponsabiIe Biglietteria
Daniela Pasquali
Responsabile Amministrazione e Contabilità
Regina Muzio
Responsabile Archivio Storico e Audiovisuale
Francesco Reggiani
Direttore Dipartimento Didattica e Formazione
Catello De Martino
Direttore Scuola di Danza
Laura Comi
Direttore Orchestra GiovaniIe
Nicola Paszkowski
Direttore Scuola di Canto Corale
Josè Maria Sciutto
CONSIGLIO D'AMMINISTRAZIONE
IL TEATRO
LUOGHI
Direttore Pinchas Steinberg
Regia Roberto De Simone
Maestro del Coro Roberto Gabbiani
ORCHESTRA E CORO DEL TEATRO DELL'OPERA
FONDAZIONE
DIRETTORE ONORARIO A VITA
IL MAESTRO RICCARDO MUTI
A Napoli, città in cui nasce, studia pianoforte con Vincenzo Vitale, diplomandosi con lode nel Conservatorio di San Pietro a Majella. Prosegue gli studi al Conservatorio "Giuseppe Verdi" di Milano, sotto la guida di Bruno Bettinelli e Antonino Votto, dove consegue il diploma in Composizione e Direzione d'orchestra.
Nel 1967 la prestigiosa giuria del Concorso "Cantelli" di Milano gli assegna all'unanimità il primo posto, portandolo all'attenzione di critica e pubblico. L'anno seguente viene nominato Direttore Principale del Maggio Musicale Fiorentino, incarico che manterrà fino al 1980. Già nel 1971, però, Muti viene invitato da Herbert von Karajan sul podio del Festival di Salisburgo, inaugurando una felice consuetudine che lo ha portato, nel 2010, a festeggiare i quarant'anni di sodalizio con la manifestazione austriaca. Gli anni Settanta lo vedono alla testa della Philharmonia Orchestra di Londra (1972-1982), dove succede a Otto Klemperer; quindi, tra il 1980 e il 1992, eredita da Eugène Ormandy l'incarico di Direttore Musicale della Philadelphia Orchestra. Dal 1986 al 2005 è direttore musicale del Teatro alla Scala: prendono così forma progetti di respiro internazionale, come la proposta della trilogia Mozart-Da Ponte e la tetralogia wagneriana. Accanto ai titoli del grande repertorio trovano spazio e visibilità anche altri autori meno frequentati: pagine preziose del Settecento napoletano e opere di Gluck, Cherubini, Spontini, fino a Poulenc, con quelle Dialogues des Carmélites che gli hanno valso il Premio "Abbiati" della critica. Il lungo periodo trascorso come direttore musicale dei complessi scaligeri culmina il 7 dicembre 2004 nella trionfale riapertura della Scala restaurata dove dirige l'Europa riconosciuta di Antonio Salieri.Nel corso della sua straordinaria carriera Riccardo Muti dirige molte tra le più prestigiose orchestre del mondo: dai Berliner Philharmoniker alla Bayerischen Rundfunk, dalla New York Philharmonic all'Orchestre National de France alla Philharmonia di Londra e, naturalmente, i Wiener Philharmoniker, ai quali lo lega un rapporto assiduo e particolarmente significativo, e con i quali si esibisce al Festival di Salisburgo dal 1971. Invitato sul podio in occasione del concerto celebrativo dei 150 anni della grande orchestra viennese, Muti ha ricevuto l'Anello d'Oro, onorificenza concessa dai Wiener in segno di speciale ammirazione e affetto. Nell'aprile del 2003 viene eccezionalmente promossa in Francia, una "Journée Riccardo Muti", attraverso l'emittente nazionale France Musique che per 14 ore ininterrotte trasmette musiche da lui dirette con tutte le orchestre che lo hanno avuto e lo hanno sul podio, mentre il 14 dicembre dello stesso anno dirige l'atteso concerto di riapertura del Teatro "La Fenice" di Venezia.
Nel 2004 fonda l'Orchestra Giovanile "Luigi Cherubini" formata da giovani musicisti selezionati da una commissione internazionale, fra oltre 600 strumentisti provenienti da tutte le regioni italiane. La vasta produzione discografica, già rilevante negli anni Settanta e oggi impreziosita dai molti premi ricevuti dalla critica specializzata, spazia dal repertorio sinfonico e operistico classico al Novecento. Il suo impegno civile di artista è testimoniato dai concerti proposti nell'ambito del progetto "Le vie dell'Amicizia" di Ravenna Festival in alcuni luoghi "simbolo" della storia, sia antica che contemporanea: Sarajevo (1997), Beirut (1998), Gerusalemme (1999), Mosca (2000), Erevan e Istanbul (2001), New York (2002), Il Cairo (2003), Damasco (2004), El Djem (2005) con il Coro e l'Orchestra Filarmonica della Scala, l'Orchestra e Coro del Maggio Musicale Fiorentino e i "Musicians of Europe United", formazione costituita dalle prime parti delle più importanti orchestre europee. Tra gli innumerevoli riconoscimenti conseguiti da Riccardo Muti nel corso della sua carriera si segnalano: Cavaliere di Gran Croce della Repubblica Italiana e la Grande Medaglia d'oro della Città di Milano; la Verdienstkreuz della Repubblica Federale Tedesca; la Legion d'Onore in Francia (già Cavaliere, nel 2010 il Presidente Nicoals Sarkozy lo ha insignito del titolo di Ufficiale) e il titolo di Cavaliere dell'Impero Britannico conferitogli dalla Regina Elisabetta II. Il Mozarteum di Salisburgo gli ha assegnato la Medaglia d'argento per l'impegno sul versante mozartiano; la Wiener Hofmusikkapelle e la Wiener Staatsoper lo hanno eletto Membro Onorario; il presidente russo Vladimir Putin gli ha attribuito l'Ordine dell'Amicizia, mentre lo stato d'Israele lo ha onorato con il premio "Wolf" per le arti. Moltissime università italiane e straniere gli hanno conferito la Laurea Honoris Causa.Ha diretto i Wiener Philharmoniker nel concerto che ha inaugurato le celebrazioni per i 250 anni dalla nascita di Mozart al Grosses Festspielhaus di Salisburgo. La costante collaborazione tra Riccardo Muti e Wiener Philharmoniker nel 2010 ha compiuto 40 anni. A Salisburgo è stato annunciato il suo impegno per il Festival di Pentecoste dove, a partire dal 2007 insieme all'orchestra giovanile Luigi Cherubini, da lui fondata, affronterà un progetto quinquennale mirato alla riscoperta e alla valorizzazione del patrimonio musicale, operistico e sacro, del Settecento napoletano. Da settembre 2010 è Music Director della prestigiosa Chicago Symphony Orchestra. Nello stesso anno è stato nominato in America "Musician of the year" dalla importante rivista "Musical America". Nel Febbraio 2011 il Maestro Riccardo Muti in seguito all'esecuzione e registrazione live della Messa da Requiem di Verdi con la C.S.O. vince la 53° edizione dei Grammys Awards con due premi: (1) best classical album e (2) best choral album. In marzo 2011, Riccardo Muti è stato proclamato vincitore del prestigioso premio Birgit Nilsson 2011 che gli verrà consegnato il 13 ottobre a Stoccolma alla Royal Opera alla presenza dei Reali di Svezia, le loro Maestà il Re Carl XVI Gustaf e la Regina Silvia. A New York in aprile 2011 ha ricevuto l'Opera News Awards. In maggio 2011 è stato assegnato a Riccardo Muti il Premio "Principe Asturia per le Arti 2011", massimo riconoscimento artistico spagnolo, la cerimonia di consegna da parte di sua Altezza Reale il Principe Felipe di Asturia avverrà a Oviedo in autunno. E' stato nominato membro onorario dei Wiener Philharmoniker. Nel maggio 2012 è stato insignito della Gran Croce di San Gregorio Magno da Sua Santità Benedetto XVI. In Novembre 2012 ha ricevuto il Premio De Sica per la Musica e la Laurea Honoris Causa dall’Università IULM di Milano in Arti, patrimoni e mercati.
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Novembre 2012
CHI SIAMO
Sovrintendente
Catello De Martino
Assistente del Sovrintendente per le Relazioni Esterne e Fund Raising
Vincenzo d’Elia
Responsabile Ufficio Stampa
Filippo Arriva
ResponsabiIe Segreteria CdA
Marina Caviglione
Responsabile della Sicurezza (RSPP)
Giuseppe Brizi
Direttore Artistico
Alessio Vlad
Direttore del Coro
Roberto Gabbiani
Direttore del Corpo di Ballo
Micha Van Hoecke
Direttore Allestimenti Scenici
Carlo Savi
ResponsabiIe Scenografia
Maurizio Varamo
Responsabile Sartoria
Anna Biagiotti
Direttore di Produzione
Silvia Cassini
Casting Manager
Nicoletta Finzi
Responsabile Archivio Musicale
Stefano Lazzari
Direttore Generale Personale, Affari Legali e Servizi GeneraIi
Catello De Martino
Direttore del Personale
Maurilio Fraboni
Responsabile Gestione Contrattuale
Gennaro lorio
Responsabile Amministrazione del Personale
Alessandro Balsamo
Responsabile Organizzazione e Sistemi lnformatici
regge Maurilio Fraboni
Servizio Ispettori
Antonio Lambusta
Responsabile Servizi Tecnici e Manutentivi
Francesco Arena
Assistente del Sovrintendente per i Servizi Generali
Vincenzo d'Elia
Direttore Generale Amministrazione, Finanza, Marketing e Patrimonio Storico
Antonio Liguori
Responsabile Sponsorizzazioni e Promozione Pubblico
Marina Poscia
ResponsabiIe Biglietteria
Daniela Pasquali
Responsabile Amministrazione e Contabilità
Regina Muzio
Responsabile Archivio Storico e Audiovisuale
Francesco Reggiani
Direttore Dipartimento Didattica e Formazione
Catello De Martino
Direttore Scuola di Danza
Laura Comi
Direttore Orchestra GiovaniIe
Nicola Paszkowski
Direttore Scuola di Canto Corale
Josè Maria Sciutto
CONSIGLIO D'AMMINISTRAZIONE
Consiglio di Amministrazione
Presidente
Ignazio R. Marino
Vice Presidente
Bruno Vespa
Consiglieri
Salvatore Bellomia
Enzo Ciarravano
Iole Sacchi Cisnetto
Giancarlo Cremonesi
Catello De Martino, Sovrintendente
Collegio dei Revisori dei Conti
Presidente
Silvia Genovese
Membri effettivi
Federico Bazzani
Pamela Palmi
Membro supplente
Anita Frateschi
Presidente
Ignazio R. Marino
Vice Presidente
Bruno Vespa
Consiglieri
Salvatore Bellomia
Enzo Ciarravano
Iole Sacchi Cisnetto
Giancarlo Cremonesi
Catello De Martino, Sovrintendente
Collegio dei Revisori dei Conti
Presidente
Silvia Genovese
Membri effettivi
Federico Bazzani
Pamela Palmi
Membro supplente
Anita Frateschi
IL TEATRO
LUOGHI
TEATRO COSTANZI
Il Teatro dell'Opera, per il
periodo compreso tra la sua edificazione (1879), voluta da Domenico
Costanzi (1810-1898), e il 1926, anno in cui il teatro fu acquistato
dall'allora Governatore di Roma, portò il nome del suo costruttore.Domenico Costanzi, impresario edile, ne affidò la realizzazione
all’architetto milanese Achille Sfondrini (1836-1900), specializzato
nella costruzione e nel restauro di teatri. Edificato in diciotto mesi
sull'area anticamente occupata dalla villa di Eliogabalo, fu inaugurato
il 27 novembre 1880 con l'opera Semiramide di G. Rossini, diretta dal
maestro Giovanni Rossi, alla presenza dei sovrani d'Italia.Sfondrini
progettò il teatro privilegiando soprattutto il risultato acustico e
concependo la struttura interna come una "cassa armonica"; la forma a
ferro di cavallo ne è una delle prove più evidenti.In origine il
teatro, in grado di accogliere 2212 spettatori, disponeva di tre ordini
di palchi, di un anfiteatro e di una galleria, il tutto sormontato dalla
cupola, di pregevole fattura, affrescata da Annibale Brugnoli.Costanzi,
che vi aveva investito quasi tutto il proprio patrimonio,
conseguentemente al perentorio rifiuto, da parte dell’Amministrazione
Comunale, di comprare il Teatro, fu obbligato a diventarne il diretto
gestore; pur costretto ad affrontare vari problemi di natura economica,
sotto la sua direzione "impresariale", il Teatro ospitò «prime assolute»
di opere, quali Cavalleria Rusticana (17 maggio 1890) e L'Amico Fritz
di P. Mascagni (31 ottobre 1891), poi diventate famosissime. del figlio di Costanzi, Enrico, al
quale va riconosciuto il merito di aver contribuito alla realizzazione
di altre grandi "prime", come Tosca di G. Puccini (14 gennaio 1900) e Le
Maschere (17 gennaio 1901), La conduzione amministrativa del Teatro
Costanzi fu rilevata nel 1907 dall'impresario Walter Mocchi (1870-1955),
per conto della Società Teatrale Internazionale e Nazionale (STIN).Nel
1912 Emma Carelli (1877-1928), moglie di Mocchi, divenne direttrice e
responsabile della nuova «Impresa Costanzi», così ribattezzata dopo
varie trasformazioni di ordine societario. Con l'acquisizione del
Costanzi da parte del Comune di Roma, il teatro diventò "Teatro Reale
dell'Opera" e ne fu disposta una parziale ristrutturazione, affidata
all'architetto Marcello Piacentini. Chiuso, il 15 novembre 1926, fu
nuovamente inaugurato il 27 febbraio 1928 con l'opera Nerone di A.
Boito, diretta dal maestro Gino Marinuzzi.Con l’avvento della
Repubblica, acquisita l' attuale denominazione di "Teatro dell’Opera",
l’edificio nel 1958 subì, per volontà dell' Amministrazione Comunale,
un'ulteriore ristrutturazione e ammodernamento.Nel corso di oltre un
secolo di vita, il Teatro dell'Opera ha visto aumentare sempre più il
proprio prestigio anche in campo internazionale. Nelle numerose stagioni
si sono succeduti interpreti di fama mondiale, da Caruso a Gigli,
Šalljaplin, Pertile, Lauri Volpi, dalla Muzio alla Caniglia, Maria
Callas, Renata Tebaldi, Montserrat Caballé, Marilyn Horne, Raina
Kabaivanska; da Del Monaco a Corelli, Giuseppe Di Stefano, Tito Gobbi,
Alfredo Kraus fino a Raimondi, Carreras, Domingo, Pavarotti.
E direttori illustri quali Eric Kleiber, Klemperer, Toscanini, De Sabata, Marinuzzi, Gui, Serafin, Von Karajan, Gavazzeni, Solti, Abbado, Prêtre, Mehta, Maazel, Rostropovich, Patanè, Sinopoli, Sawallisch, Sanzogno, Gelmetti e dal 2008 il Maestro Riccardo Muti.
E direttori illustri quali Eric Kleiber, Klemperer, Toscanini, De Sabata, Marinuzzi, Gui, Serafin, Von Karajan, Gavazzeni, Solti, Abbado, Prêtre, Mehta, Maazel, Rostropovich, Patanè, Sinopoli, Sawallisch, Sanzogno, Gelmetti e dal 2008 il Maestro Riccardo Muti.
TEATRO NAZIONALE
L’attuale Teatro Nazionale,
situato su Via del Viminale angolo Via Agostino Depretis, nacque come
sala cinematografica, con il nome di Supercinema e venne edificato nel
1925. Il proprietario, commendatore Urbano Rattazzi, ne affidò la
progettazione agli architetti Arnaldo Foschini ed Attilio Spaccarelli,
coadiuvati dall’Ing. Giacomo Giobbe. Il locale inserito in un edificio
preesistente, nacque dotato di una sala che misurava 36 metri di
lunghezza e 30 metri di larghezza; la capienza originaria era di 2500
posti ripartiti tra platea e gallerie. I decori interni erano in stile
liberty italiano, impreziositi da stucchi dorati, pitture, pietre e
stoffe. Anche se la sua funzione primaria, era appunto, quella di sala
cinematografica, la presenza di una buca per l’orchestra sta ad indicare
che vi avessero luogo, in alternanza, anche altri generi di spettacolo,
come ad esempio il varietà e l’avanspettacolo.
Dal dopoguerra in poi la destinazione d’uso divenne unica, a favore del cinema per il quale del resto era nato.Alla fine degli anni ’90 il Supercinema venne acquisito dal Comune di Roma e consegnato come ulteriore spazio alla Fondazione Teatro dell’Opera di Roma. Nel 2006 è stata portata a termine l’ultima delle numerose ristrutturazioni, che ha conferito l’attuale aspetto alla sala, ora in grado di contenere circa 500 spettatori.
Indirizzo
Via del Viminale, 51
Dal dopoguerra in poi la destinazione d’uso divenne unica, a favore del cinema per il quale del resto era nato.Alla fine degli anni ’90 il Supercinema venne acquisito dal Comune di Roma e consegnato come ulteriore spazio alla Fondazione Teatro dell’Opera di Roma. Nel 2006 è stata portata a termine l’ultima delle numerose ristrutturazioni, che ha conferito l’attuale aspetto alla sala, ora in grado di contenere circa 500 spettatori.
Indirizzo
Via del Viminale, 51
TERME DI CARACALLA
Il 27 luglio 1937, il
Governatore di Roma Piero Colonna aveva convocato i rappresentanti della
stampa per illustrare l'iniziativa, in precedenza deliberata, che
prevedeva la realizzazione di un teatro all'aperto all'interno del
complesso archeologico delle Terme di Caracalla e le conseguenti
rappresentazioni di opere liriche a partire dal 1 agosto successivo.L'estate romana del "ventennio" si arricchiva di un ulteriore spazio
dedicato alla musica ed in particolare al melodramma, poichè, va
ricordato, che l'orchestra di S. Cecilia si esibiva, durante il periodo
estivo, alla Basilica di Massenzio.In realtà nacque come
esperimento, stando alle parole del Governatore, che si trasformò in un
appuntamento immancabile sia per la cittadinanza, sia per il turismo
soprattutto internazionale. Inoltre fu determinante per il definitivo
assetto delle strutture dell'allora Teatro Reale dell'Opera e per la
continuità lavorativa di tutto il personale dipendente sia tecnico che
artistico.Definito con la dicitura "Teatro del popolo" andò sempre
più connotandosi quale espressione di un gusto popolare ritrovato ed
affermato. In proposito è giusto ricordare che nel 1937 Verona
inaugurava la sua ventunesima stagione lirica all'Arena.Il
palcoscenico con i suoi impianti tecnologici, progettato e allestito da
Pericle Ansaldo, venne posizionato all'interno di una delle aule situate
accanto al tepidarium, per le sue dimensioni, 1500 mq di superfici ed
un boccascena di 22 m. divenne il più grande palcoscenico del mondo. La
platea disponeva di 8.000 posti, divisi in sei settori.
La prima stagione fu in realtà breve, appena otto giorni con cinque rappresentazioni in totale, tre di Lucia di Lammermoor e due di Tosca. "Spettacolo indimenticabile in una cornice unica al mondo; di una potenza così suggestiva da sembrare irreale", con queste parole iniziava l'articolo apparso su Il Giornale d'Italia dell'8 agosto 1937.L'anno successivo le opere aumentarono a sei (La Gioconda, Mefistofele, Aida, Lohengrin, Isabeau diretta dallo stesso Mascagni, e Turandot) per un numero complessivo di 28 rappresentazioni, a partire dal 30 giugno e concludendosi il 15 di agosto. Il cambiamento sostanziale fu comunque quello della nuova e definitiva collocazione del palcoscenico all'interno dell'esedra del calidarium e l'ampliamento della platea che fu portata ad una capienza di 20.000 posti. Causa la guerra, la Stagione lirica estiva a Caracalla venne sospesa fino al 1944. Riprenderà nel 1945 in modo trionfale. Da detto anno fino al 1993 è stata un punto di riferimento importantissimo per la cultura musicale e forse il luogo più suggestivo, fra quelli dedicati allo spettacolo all'aperto.Purtroppo, il 14 agosto 1993 il sipario calava definitivamente sul Teatro alle Terme di Caracalla.Dal 2001 sono ripresi gli spettacoli presso il Teatro alle Terme di Caracalla con una nuova situazione logistica, in cui le rovine monumentali non sono più parte integrante del palcoscenico e quindi dello spettacolo stesso, restando comunque, unica e straordinaria cornice per la Stagione Estiva Lirica e di Balletto del Teatro dell'Opera di Roma.Per rispondere alla crescente richiesta da parte del pubblico, l’attuale Sovrintendente Catello De Martino ha disposto due avanzamenti di lavori, facendo ampliare la platea e portandola da 2700 posti a 3000, nel 2011 e poi a 3500, nel 2012.
La prima stagione fu in realtà breve, appena otto giorni con cinque rappresentazioni in totale, tre di Lucia di Lammermoor e due di Tosca. "Spettacolo indimenticabile in una cornice unica al mondo; di una potenza così suggestiva da sembrare irreale", con queste parole iniziava l'articolo apparso su Il Giornale d'Italia dell'8 agosto 1937.L'anno successivo le opere aumentarono a sei (La Gioconda, Mefistofele, Aida, Lohengrin, Isabeau diretta dallo stesso Mascagni, e Turandot) per un numero complessivo di 28 rappresentazioni, a partire dal 30 giugno e concludendosi il 15 di agosto. Il cambiamento sostanziale fu comunque quello della nuova e definitiva collocazione del palcoscenico all'interno dell'esedra del calidarium e l'ampliamento della platea che fu portata ad una capienza di 20.000 posti. Causa la guerra, la Stagione lirica estiva a Caracalla venne sospesa fino al 1944. Riprenderà nel 1945 in modo trionfale. Da detto anno fino al 1993 è stata un punto di riferimento importantissimo per la cultura musicale e forse il luogo più suggestivo, fra quelli dedicati allo spettacolo all'aperto.Purtroppo, il 14 agosto 1993 il sipario calava definitivamente sul Teatro alle Terme di Caracalla.Dal 2001 sono ripresi gli spettacoli presso il Teatro alle Terme di Caracalla con una nuova situazione logistica, in cui le rovine monumentali non sono più parte integrante del palcoscenico e quindi dello spettacolo stesso, restando comunque, unica e straordinaria cornice per la Stagione Estiva Lirica e di Balletto del Teatro dell'Opera di Roma.Per rispondere alla crescente richiesta da parte del pubblico, l’attuale Sovrintendente Catello De Martino ha disposto due avanzamenti di lavori, facendo ampliare la platea e portandola da 2700 posti a 3000, nel 2011 e poi a 3500, nel 2012.
Indirizzo
Viale delle Terme di CaracallaSALA RESPIGHI
La Sala Respighi è stata
interamente restaurata con autofinanziamenti, per volontà del
Sovrintendente Catello De Martino, che l’ha inaugurata e consegnata al
Dipartimento didattica e all’Orchestra del Teatro, nel novembre del
2011. Ubicata all'interno della Galleria Regina Margherita, a sua
volta facente parte di un complesso immobiliare, destinato in prevalenza
ad uffici, costruito nel 1960.
Intitolata al grande musicista Ottorino Respighi che ha magnificamente celebrato Roma in tante composizioni, occupa lo spazio precedentemente utilizzato dal cinema Tiffany.L'acquisizione e la realizzazione da parte del Teatro dell'Opera, di tale nuovo spazio produttivo, ha indubbiamente contribuito alla riqualificazione della Galleria Regina Margherita.
LABORATORI
COMPLESSI ARTISTICI
Intitolata al grande musicista Ottorino Respighi che ha magnificamente celebrato Roma in tante composizioni, occupa lo spazio precedentemente utilizzato dal cinema Tiffany.L'acquisizione e la realizzazione da parte del Teatro dell'Opera, di tale nuovo spazio produttivo, ha indubbiamente contribuito alla riqualificazione della Galleria Regina Margherita.
LABORATORI
SCENOGRAFIA E COSTUMI
Il cancello è proprio accanto
a un luogo, la Bocca della Verità, che tutti i turisti di Roma
conoscono. Si attraversa un cortile e si entra in un edificio di
architettura industriale il cui fascino è moltiplicato dalla vicinanza
con le antiche vestigia. Qui in via dei Cerchi, nell’ex pastificio
Pantanella, dai primi anni Trenta, il Teatro dell’Opera di Roma crea e
produce le scenografie degli allestimenti e conserva con amore
sessantamila costumi che hanno indossato i più grandi artisti della
lirica e del balletto.
Una sede molto suggestiva. La struttura realizzata dall’architetto Busiri Vici ha una sopraelevazione con una luce pari a 23 x 44 metri, senza pilastri, tra le prime sperimentazioni di capriate in cemento armato. Grandi spazi, inondati di luce, con la splendida vista del Circo Massimo e del Palatino. E nei sotterranei nasconde un gioiello: un bassorilievo dedicato al dio Mitra, culto di origine persiana, diffusosi nella Roma del I secolo dopo Cristo.Il laboratorio-deposito si sviluppa su tre piani, la falegnameria, dove si sagomano e si allestiscono con cantinelle, tele e legni i fondali delle scene di tutti gli spettacoli, secondo la tecnica tipica delle macchine teatrali; il braccio mobile grazie a cui salgono e scendono le costruzioni e la camera delle sculture. L’enorme salone dove si dipingono i teli, secondo i dettami della scenografia all’italiana è un esempio di arte e artigianato esportato in tutto il mondo.I colori ancora oggi sono realizzati con delle terre che vengono sciolte con colle animali e viniliche. Il pennello è un lungo bastone che termina con un beccuccio di ottone che trattiene un carbone. Uno strumento originale, che si usa stando in piedi, con una visione particolare del dipinto.Cambellotti, Prampolini, De Chirico, Manzù, Picasso, Guttuso e molti altri sommi artisti hanno nel corso dei decenni lavorato per le rappresentazioni del Teatro dell’Opera trovando nei suoi laboratori un tesoro di competenze e di professionalità. Loro stessi e i più grandi scenografi hanno dipinto in questi saloni: Cagli, Chagall, Maccari, Turcato, fino a Visconti, Pizzi, Zeffirelli e Ferretti.L’edificio, pensato per la conservazione della pasta, si è rivelato particolarmente adatto a custodire, con la climatizzazione ideale, il cospicuo patrimonio dei costumi. Gli abiti della Callas in Norma, della Tebaldi in Tosca, della Scotto in Madama Butterfly, di Schipa in Traviata, di Del Monaco in Otello. O quello indossato, era il 14 gennaio 1900, dalla prima Tosca della storia Hariclea Darclée.
Una sede molto suggestiva. La struttura realizzata dall’architetto Busiri Vici ha una sopraelevazione con una luce pari a 23 x 44 metri, senza pilastri, tra le prime sperimentazioni di capriate in cemento armato. Grandi spazi, inondati di luce, con la splendida vista del Circo Massimo e del Palatino. E nei sotterranei nasconde un gioiello: un bassorilievo dedicato al dio Mitra, culto di origine persiana, diffusosi nella Roma del I secolo dopo Cristo.Il laboratorio-deposito si sviluppa su tre piani, la falegnameria, dove si sagomano e si allestiscono con cantinelle, tele e legni i fondali delle scene di tutti gli spettacoli, secondo la tecnica tipica delle macchine teatrali; il braccio mobile grazie a cui salgono e scendono le costruzioni e la camera delle sculture. L’enorme salone dove si dipingono i teli, secondo i dettami della scenografia all’italiana è un esempio di arte e artigianato esportato in tutto il mondo.I colori ancora oggi sono realizzati con delle terre che vengono sciolte con colle animali e viniliche. Il pennello è un lungo bastone che termina con un beccuccio di ottone che trattiene un carbone. Uno strumento originale, che si usa stando in piedi, con una visione particolare del dipinto.Cambellotti, Prampolini, De Chirico, Manzù, Picasso, Guttuso e molti altri sommi artisti hanno nel corso dei decenni lavorato per le rappresentazioni del Teatro dell’Opera trovando nei suoi laboratori un tesoro di competenze e di professionalità. Loro stessi e i più grandi scenografi hanno dipinto in questi saloni: Cagli, Chagall, Maccari, Turcato, fino a Visconti, Pizzi, Zeffirelli e Ferretti.L’edificio, pensato per la conservazione della pasta, si è rivelato particolarmente adatto a custodire, con la climatizzazione ideale, il cospicuo patrimonio dei costumi. Gli abiti della Callas in Norma, della Tebaldi in Tosca, della Scotto in Madama Butterfly, di Schipa in Traviata, di Del Monaco in Otello. O quello indossato, era il 14 gennaio 1900, dalla prima Tosca della storia Hariclea Darclée.
SARTORIA
Il Teatro Costanzi disponeva
fin dagli inizi di un suo servizio di sartoria, ma si è spesso rivolto
anche all’esterno per la realizzazione dei costumi: è doveroso ricordare
la Casa d’Arte Caramba (pseudonimo del proprietario e fondatore Luigi
Sapeffi) che lavorava per i più importanti teatri italiani e stranieri
(Scala, Fenice, Regio di Torino, Opera di Roma, Metropolitan di New
York).
Un vero e proprio servizio di sartoria, come ancor’oggi è strutturato
per confezione e manutenzione, comincerà a delinearsi solo dopo la
trasformazione del Teatro reale dell’Opera in ente autonomo nel 1942.La sartoria del Teatro dell’Opera vanta oggi una delle tradizioni più forti e riconosciute in Italia.
Realizza in maniera totalmente artigianale, con un sistema di lavorazione artistica altamente qualificato, i costumi delle opere e dei balletti in programmazione durante le stagioni teatrali.
Forte di un repertorio ricco e variegato, gelosamente custodito nel deposito di via dei Cerchi, dove si conservano più di sessantamila costumi, l’attività della sartoria (attraverso l’elaborazione dei materiali, l’uso dei colori e delle tinture, la confezione dei gioielli e delle acconciature, la pittura e i ricami sui tessuti) esprime una libertà creativa in grado di soddisfare le richieste dei costumisti e degli artisti ospiti più importanti. E arricchisce così un patrimonio artistico-culturale della tradizione italiana che è esportato in tutto il mondo.
Realizza in maniera totalmente artigianale, con un sistema di lavorazione artistica altamente qualificato, i costumi delle opere e dei balletti in programmazione durante le stagioni teatrali.
Forte di un repertorio ricco e variegato, gelosamente custodito nel deposito di via dei Cerchi, dove si conservano più di sessantamila costumi, l’attività della sartoria (attraverso l’elaborazione dei materiali, l’uso dei colori e delle tinture, la confezione dei gioielli e delle acconciature, la pittura e i ricami sui tessuti) esprime una libertà creativa in grado di soddisfare le richieste dei costumisti e degli artisti ospiti più importanti. E arricchisce così un patrimonio artistico-culturale della tradizione italiana che è esportato in tutto il mondo.
TRUCCO E PARRUCCO
Una piccola stanza all’ultimo
piano del Teatro è il regno dei trucchi e delle parrucche. L’ultimo
tocco, importantissimo, di ogni messa in scena è affidato da svariati
decenni all’estro e alle abili mani della famiglia Paglialunga che
provvede da generazioni alla confezione e alla manutenzione del make-up e
delle acconciature degli artisti. Si va dalla parrucca di tre metri in
ciniglia gialla per La sagra della primavera a quelle inamidate di Norma, a quelle in metallo di Aladino.
Tra ciprie, fondotinta, ombretti, toupé, matite, pennelli e spazzole,
messe creativamente al servizio dell’opera e della danza.
COMPLESSI ARTISTICI
ORCHESTRA - STORIA
L’Orchestra del Teatro
dell’Opera, che oggi siamo abituati a vedere ed ascoltare, ha ben poco a
che vedere con l'orchestra che inaugurò il Teatro Costanzi il 27
novembre 1880 con l'opera Semiramide di Gioachino Rossini. Le
varie ed innumerevoli gestioni impresariali che guidarono il teatro fino
al 1926, per ragioni legate ai cronici problemi economici ed alla
concezione di un lavoro in cui la costante era la precarietà e la
saltuarità, non riuscirono a formare un complesso orchestrale stabile
che si potesse identificare strutturalmente ed artisticamente con il
teatro stesso. Una sensibile e temporanea svolta fu impressa nel 1905,
per l'interessamento e la sensibilità dell'allora assessore comunale
Conte Enrico di Sanmartino, che indusse il Consiglio Comunale di Roma ad
istituire l'Orchestra Municipale composta di cento elementi, molti dei
quali provenienti dalla Banda Municipale. Questa orchestra diventò di
fatto l'Orchestra del Teatro Costanzi fino al 1926.
La trasformazione del Costanzi in Teatro Reale dell'Opera, spinse i dirigenti del Teatro ed in particolare l'amministrazione comunale a scegliere la via di costituire un complesso orchestrale stabile, anche se con contratto stagionale, per evitare di ricorrere ad inserimenti e rinforzi professionali, come avvenne in occasione dell'inaugurazione del Teatro Reale, il 27 febbraio 1928, con il Nerone di Arrigo Boito, per la cui esecuzione musicale, fu necessario scritturare il Quartetto di Trieste. La trasformazione definitiva, avvenne nel 1935. Il Comune di Roma, tramite il Vice Governatore Marchese Dentice d'Accadia, in qualità di Direttore Artistico deliberò l'organico complessivo delle maestranze del Teatro fissando quello dell'Orchestra in 143 elementi compresi i professori della Banda. Tra questi ultimi anche il professor Pietro Sordi (basso tuba), padre di Alberto.Sarà comunque necessario attendere la fine degli anni quaranta, affinchè l'Orchestra divenga un vero e proprio complesso stabile e nella piena disponibilità del Teatro dell'Opera. La mutata situazione ha consentito nel corso di mezzo secolo di raggiungere un meritato prestigio a livello internazionale permettendo felicissime ed importanti collaborazioni con i più importanti e famosi direttori, quali Victor De Sabata, Gianandrea Gavazzeni, Herbert Von Karajan, Carlo Maria Giulini, Giuseppe Sinopoli, Thomas Schippers, Peter Maag, Mstislav Rostropovich, Michel Plasson, Jeffrey Tate ed oggi Riccardo Muti.
Nato a Prato in Toscana, dopo gli studi umanistici si è diplomato in pianoforte e composizione al Conservatorio L. Cherubini di Firenze. Giovanissimo è stato chiamato al Teatro Comunale di Firenze, già sotto la guida del Maestro Riccardo Muti, che, nel 1974, lo nomina maestro del coro del Maggio Musicale Fiorentino. Negli anni passati a Firenze, oltre a tutte le produzioni sinfoniche e operistiche eseguite sotto la guida del Maestro Riccardo Muti, ha collaborato con i più illustri direttori d’orchestra di livello mondiale quali Carlo Abbado, Myung-Whun Chung, Sir Colin Davis, Valery Gergiev, Carlo Maria Giulini, Carlos Kleiber, Lorin Maazel, Kurt Masur, Zubin Mehta, Seiji Ozawa, Georges Prêtre, Thomas Schippers, Georg Solti, Juri Temirkanov, Christian Thielemann. Durante i venti anni al Maggio Musicale ha contribuito con propri programmi al completamento delle stagioni e dei festival a fianco dei Direttori Artistici che si sono succeduti alla guida del teatro quali Luciano Alberti, Fedele D’Amico, Bruno Bartoletti, Luciano Berio, Massimo Bogiankino, Roman Vlad. Ha diretto l’orchestra e il coro del Maggio Musicale in più concerti ed ha firmato prime esecuzioni mondiali di Aldo Clementi, Luciano Berio, Luigi Nono, Goffredo Petrassi. Nel 1990 il Direttore Musicale del Teatro alla Scala maestro Riccardo Muti gli affida la direzione del coro del Teatro stesso, dove rimane fino al 2002.Nel periodo scaligero, oltre alla normale attività realizzata al fianco di direttori e registi di fama internazionale, dirige l’Orchestra della Scala, il Coro Filarmonico della Scala e l’Orchestra Verdi di Milano in concerti sinfonico-corali. Per la sua spiccata attenzione verso l’arte contemporanea propone alla Direzione Artistica la commissione annuale di una composizione dedicata al coro. È così direttore delle prime mondiali per coro e orchestra de La morte di Lazzaro di Azio Corghi, Sacer Sanctus di Fabio Vacchi, la Passione secondo Matteo di Adriano Guarnieri. La passione per il mondo corale antico gli fa anche riscoprire opere dimenticate come la Passione di Pietro Aretino, eseguita in forma scenica nella Basilica di S. Marco a Milano e musiche di autori a noi più vicini anche se poco conosciuti come Giovanni Cavaccio, Maurizio Cazzati etc. allargando il repertorio del coro verso fronti rinascimentali, barocchi e contemporanei e dandogli una specifica impronta di eclettismo. Come maestro del Coro della Scala ha compiuto tournée sotto la direzione del Maestro Riccardo Muti per il Ravenna Festival con concerti a Sarajevo, Beirut, Mosca, Gerusalemme, Erevan, Istanbul e ha partecipato alle tournée del teatro in tutto il mondo, nonché, come Maestro del Coro Filarmonico della Scala, ha diretto concerti per importanti cerimonie (inaugurazioni, commemorazioni, etc, ) di risonanza internazionale.Dal 2000 collabora col Coro di Radio France col quale ha eseguito concerti diretti dal maestro Muti e varie direzioni di concerti a cappella del coro per la stagione autunnale di musica da camera di Radio France nella chiesa di Notre Dame du Travaille e Sacer Sanctus di Vacchi per il festival Presence. Alla fine degli anni ’90 è chiamato all’Accademia di Santa Cecilia di Roma per varie collaborazioni fra le quali le incisioni dei Requiem di Gabriel Faurè e Maurice Duruflé e del CD giubilare Te Deum diretti da Chung. Dal 2002 il maestro Luciano Berio, allora presidente dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, lo vuole Direttore del Coro. Inizia così una collaborazione che dura fino al 2006 volta alla valorizzazione specifica del coro dell’Accademia nella polifonia di tutti i tempi della quale va ricordata l’incisione del Missarum Liber Primus del 1554 di Giovanni Pierluigi da Palestrina.Negli ultimi anni è stato invitato dal Nomori Festival di Tokyo (Spring Festival in Tokyo) per Requiem di Giuseppe Verdi (2006) e Stabat Mater, Te Deum di Verdi e Stabat Mater di Gioachino Rossini (2007), Carmina Burana di Carl Orff (2010) per la direzione del maestro Riccardo Muti e Die Schöpfung di Franz Joseph Haydn (2009) e Parsifal di Richard Wagner (2010). Dietro invito del “Tokyo Metropolitan Government” è artefice della creazione del SuperChorus di Tokyo col quale è protagonista del festival “Music Weeks in Tokyo 2010” e “2011”.
Dal 2008 è Direttore del Teatro Regio di Torino, chiamato dal suo Direttore Musicale Gianandrea Noseda, col quale sviluppa un iter di crescita artistica culminante nelle incisioni dell’Aleko di Sergej Rachmaninoff (2009) e dei Quattro pezzi sacri di Verdi (2010). Dopo l’acclamata tournée del Regio di Torino in Giappone e Cina nel luglio-agosto 2010, dalla stagione 2010-11 è nominato Direttore del Coro del Teatro dell’Opera di Roma.
La trasformazione del Costanzi in Teatro Reale dell'Opera, spinse i dirigenti del Teatro ed in particolare l'amministrazione comunale a scegliere la via di costituire un complesso orchestrale stabile, anche se con contratto stagionale, per evitare di ricorrere ad inserimenti e rinforzi professionali, come avvenne in occasione dell'inaugurazione del Teatro Reale, il 27 febbraio 1928, con il Nerone di Arrigo Boito, per la cui esecuzione musicale, fu necessario scritturare il Quartetto di Trieste. La trasformazione definitiva, avvenne nel 1935. Il Comune di Roma, tramite il Vice Governatore Marchese Dentice d'Accadia, in qualità di Direttore Artistico deliberò l'organico complessivo delle maestranze del Teatro fissando quello dell'Orchestra in 143 elementi compresi i professori della Banda. Tra questi ultimi anche il professor Pietro Sordi (basso tuba), padre di Alberto.Sarà comunque necessario attendere la fine degli anni quaranta, affinchè l'Orchestra divenga un vero e proprio complesso stabile e nella piena disponibilità del Teatro dell'Opera. La mutata situazione ha consentito nel corso di mezzo secolo di raggiungere un meritato prestigio a livello internazionale permettendo felicissime ed importanti collaborazioni con i più importanti e famosi direttori, quali Victor De Sabata, Gianandrea Gavazzeni, Herbert Von Karajan, Carlo Maria Giulini, Giuseppe Sinopoli, Thomas Schippers, Peter Maag, Mstislav Rostropovich, Michel Plasson, Jeffrey Tate ed oggi Riccardo Muti.
ORCHESTRA - ORGANICO
Primi violiniVincenzo Bolognese* (di spalla)Francesco Malatesta Luciana Hazan Maurizio Bonacci Carlo Casieri Jayne Sisterson Emmanuelle Thomasson Giovanni Vigliar Ann Stupay Giulio Arrigo Massimiliano Destro Marina Pacione Maria Lucia Campagna Annalisa Giordano Pierluca Vigiano Barbara Agostinelli Secondi violiniCarlo Alberto Gardenghi*Arrigo Serafini* Antonio Pellegrino Ludovico Tramma Adalberto Muzzi Stefania Viri Rose Helene Valmy Paolo Vincenzo Bigi Antonella Subrizi Paolo Coluzzi Alessia Loporchio Giampiero Marchetti Claudio Pacione VioleFrancesco Fiore*Koram Jablonko* Mauro Abenante Mauro Eros Losi Francesco Agostini Paolo Finotti Dan Vartolomei Paola Bolognese Margherita Fina Bruno Pucci |
VioloncelliAndrea Noferini*Massimo Bastetti Luca Peverini Fabio Fagioli Giuseppe Chignoli Ryszard Antoni Janczak Marius Iulian Parascan Paolo Ciminelli Nino Testa Andrea Bergamelli Augusto Chiri ContrabbassiUgo BocchiniMichele Palmiero Gennarino Frezza FlautiCarlo Enrico Macalli*Matteo Evangelisti* Paola Grassini Giovine Marta Rossi (anche ottavino e flauto in sol) OttavinoLorenzo MarruchiOboiLuca Vignali*Gianfranco Bortolato* Fabio Severini Andrea Tenaglia Corno ingleseAniello Pinto |
ClarinettiCalogero Palermo*Angelo De Angelis* Francesco Defronzo Sauro Berti (clarinetto basso) Pietro Canuti (clarinetto piccolo) FagottiEliseo Smordoni*Pasquale Marono ControfagottoFabio MorbidelliCorniAgostino Accardi*Carmine Pinto* Michele Martusciello Leonardo Feroleto Giuliano Spaccini Alessio Bernardi Michele Ferri TrombeDavide Simoncini*Claudio Cimpanelli Leonardo Maniscalco Lucia Luconi TromboniMarco Piazzai* (tromba bassa)Richard Wheeler* (primo trombone) Loris Grossi Friedrich Ventura TimpaniIgnacio Ceballos Martin*Gabriele Cappelletto* PercussioniCarlo BordiniMario Distaso Domenico Andrea Urso (tastiere) Rocco Luigi Bitondo ArpaAgnese Coco*Roberta Inglese* (prima arpa) *Le prime parti sono indicate con l’asterisco e sono poste in ordine di anzianità. |
CORO - STORIA
Il Coro del Teatro dell’Opera
di Roma prende parte alla vita artistica del Costanzi dal 1935 per
volontà di Tullio Serafin, Direttore Artistico dell’allora Teatro Reale
dell’Opera. Impegno principale del Coro è il repertorio operistico che
spazia dal Settecento alla Musica Contemporanea. Tuttavia il Complesso
si è distinto in esecuzioni di pregio in ambito sinfonico e sacro: sono
da citare i Concerti alla Sala Nervi offerti dal Presidente Giorgio
Napolitano a Sua Santità Benedetto XVI nel 2011 e 2012. Tutte di
successo le tournée: da ricordare l’Expo Universale nel 2000 ad
Hannover, Tosca al Cremlino nel 2003 e Nabucco a San Pietroburgo nel
2011. Nel 2004 il Coro ha portato la Messa di Requiem di Verdi alla
Sydney Opera House su invito del Maestro Gianluigi Gelmetti. La qualità
delle esecuzioni è stata assicurata dalle collaborazioni con i più
celebri Direttori d’Orchestra quali Tullio Serafin, Victor de Sabata,
Gianandrea Gavazzeni, Herbert von Karajan, Karl Böhm, Bruno Bartoletti,
Carlo Maria Giulini, Giuseppe Patanè, Zubin Mehta, Georges Prêtre,
George Solti, Gianluigi Gelmetti. Di particolare importanza il sodalizio
artistico con il Maestro Riccardo Muti
che ha guidato il Coro in prestigiose produzioni quali Otello, Moïse et
Pharaon, Nabucco, Macbeth e Attila. I più rinomati Direttori di Coro
italiani e stranieri hanno da sempre garantito il mantenimento costante
dell’alto livello musicale di questa Compagnia. Fra essi si ricordano
Giuseppe Conca, Gianni Lazzari, Tullio Boni, Roberto Benaglio, Augusto
Parodi, Ine Meister, Marcello Seminara. Per 10 anni ne ha tenuto la
Direzione il Maestro Andrea Giorgi. A partire da settembre 2010, sotto
la guida del Maestro Roberto Gabbiani che ne ha assunto la direzione, il
Coro ha anche intrapreso una nuova attività concertistica in ambito
cameristico.Da sottolineare la prima esecuzione nazionale della
Petite Messe Solemnelle di G. Rossini, nella revisione di Philip Gossett
rifacentesi alla prima esecuzione di Passy del 14 marzo 1864 e la
collaborazione con il Vicariato di Roma che ha permesso la divulgazione
di musiche di F. Mendelssohn, R. Schumann e J. Brahms nelle chiese di
Roma. Le celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia hanno
dato rilievo al Coro del Teatro dell’Opera con il Concerto a Palazzo
Montecitorio diretto dal Maestro Riccardo Muti,
che dall’agosto 2011 riveste la carica di Direttore Onorario a Vita del
Teatro dell’Opera. Da ricordare anche la storica recita di Nabucco del
17 marzo 2011, trasmessa in diretta da Rai 1, le cui immagini, in
particolare quelle del bis concesso dal Maestro Muti nel “Va’ pensiero”,
intonato con profonda commozione da tutti, pubblico compreso, hanno
fatto il giro del mondo.
CORO - DIRETTORE
Roberto Gabbiani
Nato a Prato in Toscana, dopo gli studi umanistici si è diplomato in pianoforte e composizione al Conservatorio L. Cherubini di Firenze. Giovanissimo è stato chiamato al Teatro Comunale di Firenze, già sotto la guida del Maestro Riccardo Muti, che, nel 1974, lo nomina maestro del coro del Maggio Musicale Fiorentino. Negli anni passati a Firenze, oltre a tutte le produzioni sinfoniche e operistiche eseguite sotto la guida del Maestro Riccardo Muti, ha collaborato con i più illustri direttori d’orchestra di livello mondiale quali Carlo Abbado, Myung-Whun Chung, Sir Colin Davis, Valery Gergiev, Carlo Maria Giulini, Carlos Kleiber, Lorin Maazel, Kurt Masur, Zubin Mehta, Seiji Ozawa, Georges Prêtre, Thomas Schippers, Georg Solti, Juri Temirkanov, Christian Thielemann. Durante i venti anni al Maggio Musicale ha contribuito con propri programmi al completamento delle stagioni e dei festival a fianco dei Direttori Artistici che si sono succeduti alla guida del teatro quali Luciano Alberti, Fedele D’Amico, Bruno Bartoletti, Luciano Berio, Massimo Bogiankino, Roman Vlad. Ha diretto l’orchestra e il coro del Maggio Musicale in più concerti ed ha firmato prime esecuzioni mondiali di Aldo Clementi, Luciano Berio, Luigi Nono, Goffredo Petrassi. Nel 1990 il Direttore Musicale del Teatro alla Scala maestro Riccardo Muti gli affida la direzione del coro del Teatro stesso, dove rimane fino al 2002.Nel periodo scaligero, oltre alla normale attività realizzata al fianco di direttori e registi di fama internazionale, dirige l’Orchestra della Scala, il Coro Filarmonico della Scala e l’Orchestra Verdi di Milano in concerti sinfonico-corali. Per la sua spiccata attenzione verso l’arte contemporanea propone alla Direzione Artistica la commissione annuale di una composizione dedicata al coro. È così direttore delle prime mondiali per coro e orchestra de La morte di Lazzaro di Azio Corghi, Sacer Sanctus di Fabio Vacchi, la Passione secondo Matteo di Adriano Guarnieri. La passione per il mondo corale antico gli fa anche riscoprire opere dimenticate come la Passione di Pietro Aretino, eseguita in forma scenica nella Basilica di S. Marco a Milano e musiche di autori a noi più vicini anche se poco conosciuti come Giovanni Cavaccio, Maurizio Cazzati etc. allargando il repertorio del coro verso fronti rinascimentali, barocchi e contemporanei e dandogli una specifica impronta di eclettismo. Come maestro del Coro della Scala ha compiuto tournée sotto la direzione del Maestro Riccardo Muti per il Ravenna Festival con concerti a Sarajevo, Beirut, Mosca, Gerusalemme, Erevan, Istanbul e ha partecipato alle tournée del teatro in tutto il mondo, nonché, come Maestro del Coro Filarmonico della Scala, ha diretto concerti per importanti cerimonie (inaugurazioni, commemorazioni, etc, ) di risonanza internazionale.Dal 2000 collabora col Coro di Radio France col quale ha eseguito concerti diretti dal maestro Muti e varie direzioni di concerti a cappella del coro per la stagione autunnale di musica da camera di Radio France nella chiesa di Notre Dame du Travaille e Sacer Sanctus di Vacchi per il festival Presence. Alla fine degli anni ’90 è chiamato all’Accademia di Santa Cecilia di Roma per varie collaborazioni fra le quali le incisioni dei Requiem di Gabriel Faurè e Maurice Duruflé e del CD giubilare Te Deum diretti da Chung. Dal 2002 il maestro Luciano Berio, allora presidente dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, lo vuole Direttore del Coro. Inizia così una collaborazione che dura fino al 2006 volta alla valorizzazione specifica del coro dell’Accademia nella polifonia di tutti i tempi della quale va ricordata l’incisione del Missarum Liber Primus del 1554 di Giovanni Pierluigi da Palestrina.Negli ultimi anni è stato invitato dal Nomori Festival di Tokyo (Spring Festival in Tokyo) per Requiem di Giuseppe Verdi (2006) e Stabat Mater, Te Deum di Verdi e Stabat Mater di Gioachino Rossini (2007), Carmina Burana di Carl Orff (2010) per la direzione del maestro Riccardo Muti e Die Schöpfung di Franz Joseph Haydn (2009) e Parsifal di Richard Wagner (2010). Dietro invito del “Tokyo Metropolitan Government” è artefice della creazione del SuperChorus di Tokyo col quale è protagonista del festival “Music Weeks in Tokyo 2010” e “2011”.
Dal 2008 è Direttore del Teatro Regio di Torino, chiamato dal suo Direttore Musicale Gianandrea Noseda, col quale sviluppa un iter di crescita artistica culminante nelle incisioni dell’Aleko di Sergej Rachmaninoff (2009) e dei Quattro pezzi sacri di Verdi (2010). Dopo l’acclamata tournée del Regio di Torino in Giappone e Cina nel luglio-agosto 2010, dalla stagione 2010-11 è nominato Direttore del Coro del Teatro dell’Opera di Roma.
CORO - ORGANICO
MAESTRO DEL CORORoberto GabbianiALTRO MAESTRO DEL CORO Gea Garatti AnsiniSopraniFederica Albonetti Sabina AltamuraRita Cammarano Carmela Cimaglia Claudia Cozzari Susanna Cristofanelli Claudia Farneti Carmela Ferraioli Maria Luisa Iurilli Arianna Morelli Stefania Rosai Anita Selvaggio Lee Yuen Sung Marika Spadafino Sabrina Tolli Virginia Volpe Soprani secondiSabrina BaldiLaura Bertazzi Laura Calzolari Sonia Corsini Francesca Cundari Piera Lanciani Giuliana Lanzillotti Alessia Nobili Antonella Scafati Osiris Stanziola Cristina Tarantino Carolina Varela MezzosopraniChiara CaligaraMing Zi Chen Silvana Cosimi Giovanna Ferraresso Carla Guelfi Angela Nicoli Silvia Pasini Lorella Pieralli Francesca Rossetti Elisabetta Viri CORPO DI BALLO - STORIA
Nel 1928, quando il Teatro
Costanzi fu acquistato dal Comune di Roma, ristrutturato e gli venne
dato il nome di Teatro Reale dell’Opera, venne istituita la Scuola di
Ballo che, non solo doveva avviare alla danza giovani allievi, ma
provvedere alla costituzione di un vero e proprio Corpo di Ballo. Nella
locandina di inaugurazione del teatro con il Nerone di Boito già
compariva la dicitura “Corpo di Ballo della Scuola del Teatro”. Primi
direttori furono Ileana Leonidov per le allieve e Dmitri Rostov per gli
allievi. Nel 1931 vennero sostituiti dal maestro italiano Nicola Guerra,
ballerino e coreografo precedentemente maître de ballet all’Opera Reale
di Budapest. L’anno successivo una coppia di maestri prese le redini
della direzione: Ettore Caorsi e Mara Dousse, ballerino eccellente il
primo e maestra di scuola italiana la seconda. Nel contempo, nella
stagione 1933/34 comparve in cartellone la figura di un coreografo
“stabile” che fino al 1938 avrebbe stimolato la formazione
“professionale” del Corpo di Ballo con tutta l’esperienza e la levatura
internazionale che gli apparteneva. Il coreografo, formatosi al
Marijinskij di San Pietroburgo, era Boris Romanov. Egli preparò la
strada ad una compagnia che avrebbe trovato la sua chiara identità nel
periodo successivo, guidata dal carismatico maestro ungherese Aurel
Milloss. Con lui dal 1938 al 1945 il Corpo di Ballo raccolse
innumerevoli successi. Fu in quel periodo che l’arte ballettistica nel
Teatro Reale sembrò raggiungere piena autonomia riuscendo a comporsi in
totale organicità con le altre arti.
Dal dopoguerra ai nostri giorni il Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma ha potuto contare su maestri e direttori di chiara fama. Oltre ancora allo stesso Millos, Anton Dolin, Erik Bruhn, Zarko Prebil, André Prokovski, Maya Plissetskaya, Pierre Lacotte, Vladimir Vassiliev, Elisabetta Terabust, Giuseppe Carbone, Amedeo Amodio e Carla Fracci. Nel corso della sua storia la Compagnia ha messo in scena i maggiori balletti della tradizione ed i lavori dei più importanti coreografi italiani e stranieri: da Marius Petipa a George Balanchine, da Michel Fokine a Frederick Ashton ed ancora Roland Petit, Leonide Massine, Vaslav Nijinsky, John Cranko, Luigi Manzotti, August Bournonville, Amedeo Amodio, Antonio Gades, Micha van Hoecke. Dal 1 settembre 2010 la Compagnia è diretta da Micha van Hoecke con il chiaro intento di far confrontare gli attuali danzatori ed il pubblico, oltre che con il repertorio classico, con i coreografi della danza contemporanea delle origini e dei nostri giorni: Martha Graham, Doris Humphrey, José Limón, Alvin Ailey, Maurice Béjart, Roland Petit, Lindsay Kemp fino ai contemporanei italiani Virgilio Sieni, Michele Abbondanza, Antonella Bertoni, Giorgio Rossi, Alessandro Bigonzetti, Francesco Nappa. CORPO DI BALLO - DIRETTOREMicha van HoeckeDanzatore, coreografo, attore, regista: crede in un teatro totale, dove la danza si confonde con la musica, con il canto, con la recitazione per dare vita ad un’irripetibile opera d’arte. Nato a Bruxelles, il padre era un pittore belga, la madre una cantante russa e la zia materna, una ballerina. Studia a Parigi con Olga Preobrajenskaia e nel 1960 entra a far parte della Compagnia di Roland Petit. In questo stesso periodo svolge un’intensa attività come attore di cinema. Entra quindi a far parte del Ballet du XX siécle di Maurice Bejart di cui diventerà il fidato braccio destro. Nel 1979 è lo stesso Bejart a nominarlo direttore artistico del centro MUDRA, il prestigioso centro di formazione per artisti di Bruxelles. Nel 1981 è chiamato a curare le coreografie del film Bolero di Claude Lelouch. Quello stesso anno, con i migliori elementi del Mudra, fonda l’Ensemble, la splendida compagnia, “unione di razze e di culture”, ancora oggi impeccabile interprete delle sue creazioni oltre che uno dei più acclamati gruppi mondiali di danza contemporanea. Nel suo carnet non mancano le collaborazioni con interpreti straordinarie quali Carla Fracci, Ute Lemper, Luciana Savignano, o con grandi registi come Luca Ronconi, Liliana Cavani, Roberto De Simone e con prestigiosi direttori d’orchestra, ma è soprattutto con il maestro Riccardo Muti che si è creato uno splendido sodalizio che ha dato vita a tanti capolavori. Ha creato coreografie per l’Opera di Roma (Berg Kristall di Silvano Bussotti nel 1983, Hommage à Petrassi nel 1984, Fellini nel 1995), per il Teatro alla Scala di Milano (Orfeo di Poliziano nel 1983 ideato con lo scenografo Luciano Damiani), per il San Carlo di Napoli (Lucia!), per il Festival d’Avignone (Antigone nel 1972 con la Compagnia A. Beranger e con M. Theodorakis, che compose le musiche). A partire dal 1990 è particolarmente intensa la sua collaborazione con Ravenna Festival, dove debutta anche come regista di opera ne La Muette di Portici di Auber (1991). Molte sono le opere che ha creato per questo festival, da Adieu à l’Italie (1992: premio della critica italiana per la migliore coreografia moderna). A la memoire (con L. Savignano), Pelèrinage (con Chiara Muti e Alessio Boni), Pierrot Lunaire (con Alessandra Ferri e Massimiliano Guerra), Il paradosso Svelato (con l’orchestra Bizantina e Ensemble di Naseer Shamma), Maria Callas,la voix des choses, spettacolo di rara intensità che Micha van Hoeche e il suo Ensemble hanno portato in tournée in Italia, Stati Uniti, Russia e Cina, riscuotendo ovunque grandi successi. Nel 1997 fu nominato coordinatore per il ballo presso il Teatro Massimo di Palermo, con l’incarico di curare le coreografie di Aida, opera che avrebbe inaugurato la riapertura dello stesso Teatro (1998). Per il Teatro Stabile di Catania firma la regia e la coreografia de Le Troiane da Euripide e Seneca (1999-2000). Nel 1999 è nominato direttore del ballo e coreografo principale del Teatro Massimo di Palermo. Nel 2002, per I sette peccati capitali di Bertolt Brecht, musiche di Kurt Weill riceve il premio Danza e Danza 2002 per la migliore coreografia. Il 7 dicembre 2002 è chiamato a realizzare le coreografie di Ifigenia in Aulide, regia di Yannis Kokkos che, con la Direzione di R. Muti, inaugura la stagione del Teatro alla Scala di Milano. Inaugura, sempre il 7 dicembre, la stagione scaligera 2003/2004, con le coreografie per Moise et Pharaon, Direttore R. Muti, regia L. Ronconi. Crea le coreografie dell’Ensemble per il concerto di Capodanno 2005 trasmesso da RAIUNO dal Teatro la Fenice di Venezia. L’estate del 2005 crea per il suo Ensemble lo spettacolo Au Cafè. Nel 2006 La Regina della Notte, omaggio a W.A. Mozart, ideazione C. Mazzavillani Muti, progetto sonoro su musiche di Mozart di L. Titi, spazializzazione del suono Tempo Reale, impianto scenico S. Battaglia, costumi M. Poli, disegno luci V. Alfieri. Nel 2007 Le Voyage, creazione Ravenna Festival, spettacolo che dedica al suo Ensemble con musiche tzigane russe. Nel 2008 Salomè da Oscar Wilde, regia e coreografie di M. Van Hoecke, elementi scenici L. Scarpa, nuova creazione per Ravenna Festival, voce recitante C. Muti. Nel 2009 Baccanti da Euripide, regia e coreografia di M. Van Hoecke, con C. Muti e Pamela Villoresi, costumi di M. Ferrera, impianto scenico di R. Milan. Dalla stagione 2010-2011 è Direttore del Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma. * Foto: © Furio Detti CORPO DI BALLO - ORGANICODIRETTORE DEL CORPO DI BALLOMicha van HoeckePrimi balleriniManuela MaturiGaia Straccamore Riccardo Di Cosmo Giovanni Martelletta Manuel Paruccini Giovanni Rosaci Alessandro Tiburzi Corpo di balloAlessandra AmatoMaria Badini Loredana Barbanera Alessia Barberini Catia Brandoli Eva Cornacchia Silvia Curti Laura Di Segni Michela Fontanini Isadora Gorra Antonietta Granata Silvia Guelfi Anjella Kouznetsova Isabella Lo Balbo Claudia Marzano Cristina Mirigliano Catia Passeri Barbara Salvatore Angela Zarzaca Marco Biferali Gianaugusto Bongiovanni Giordano Cagnin Domenico Casedonte Andrea Costa Paolo Gentile Sergio Grandoni Claudio Landi Massimiliano Mariani Giuseppe Marini Paolo Mongelli Mauro Murri Gerardo Porcelluzzi Francesco Romeo Luca Troiano Luigi Zucconi TOURNÉE TOURNÉE - GRANADA
Corpo di ballo del Teatro Costanzi
62° Festival Internazionale di musica e danza di Granada GRANADA - Teatro del Generalife La Sylphide venerdì 28 giugno, ore 22.30 Don Chisciotte domenica 30 giugno, ore 22.30 TOURNÉE - SALISBURGO
Orchestra e Coro del Teatro dell’Opera di Roma diretti dal Maestro Riccardo Muti
Festival di Salisburgo Grosses Festspielhaus Nabucodonosor di Giuseppe Verdi in forma di concerto giovedì 29 agosto, ore 21.00 sabato31 agosto ore 16.00 domenica 1° settembre ore 16.00 TOURNÉE - TOKYO
Orchestra e Coro del Teatro dell’Opera di Roma
Teatro Bunka Kaikan di Tokyo e NHK HALL di Tokyo Nabucco Date rappresentazioni: 20,30 maggio e 1 giugno 2014 Direttore: Riccardo Muti Maestro del coro: Roberto Gabbiani Regia: Jan_Paul Scarpitta Scene: Jan Paul Scarpitta Costumi: Maurizio Millenotti Orchestra e Coro del Teatro dell’Opera di Roma Teatro Bunka Kaikan di Tokyo Simon Boccanegra Date delle rappresentazioni: 25,27,31 maggio 2014. Direttore: Riccardo Muti Orchestra e Coro del Teatro dell’Opera di Roma. Maestro del coro: Roberto Gabbiani Regia: Adrian Noble Scene : Dante Ferretti Costumi: Maurizio Millenotti Luci: Alan Burret FOGLI D'ALBUM 2012/2013
Rassegna video: storiche produzioni liriche e di balletto a cura dell'Archivio Storico e Audiovisuale
Sala 'Emma Carelli' - IV Piano Con la rassegna Fogli d'Album l'Archivio Storico ed Audiovisuale del Teatro dell'Opera di Roma propone, in orario pomeridiano, una selezione di pregevoli ed interessanti produzioni andate in scena negli ultimi trent'anni. E' l'occasione unica per rivedere opere rare, interpreti d'eccezione e allestimenti di prestigio. Ingresso € 5,00 Il Teatro si riserva di apportare modifiche al programma dettate da causa di forza maggiore. Le eventuali variazioni saranno comunicate tempestivamente. 28 nov. 2012 ore 16.00 Rigoletto Giuseppe Verdi Direttore d’orchestra Bruno Bartoletti Regia Silvia Cassini Scene Luigi Marchione Costumi Salvatore Russo Interpreti Leo Nucci, June Anderson,Vincenzo La Scola Stagione lirica 1990/1991 12 dic. 2012 ore 16.00 La bisbetica domata Kurt Heinz Stolze Direttore d’orchestra James Tuggle Coreografia John Cranko ripresa da Jane Bourne Scene e costumi Elisabeth Dalton Interpreti Yseult Lendvai, Maximiliano Guerra Stagione lirica 1996/1997 9 gen. 2013 ore 16.00 Tosca Giacomo Puccini Direttore d’orchestra Yoram David Regia Mauro Bolognini Scene Gianni Quaranta Costumi Aldo Buti Interpreti Ghena Dimitrova, Neil Shicoff, Alain Fondary Stagione lirica 1995 (Villa Borghese) 6 feb. 2013 ore 16.00 Zorba il greco Mikis Theodorakis Direttore d’orchestra Mikis Theodorakis Coreografia Lorca Massine Scene e costumi Aldo Buti Interpreti Laura Comi, Raffaele Paganini Stagione lirica 1991 (Terme di Caracalla) 13 mar. 2013 ore 16.00 Don Giovanni Wolfgang Amadeus Mozart Direttore d’orchestra Hubert Soudant Regia e scene Franco Zeffirelli Costumi Anna Anni Interpreti Marco Vinco, Mariella Devia, Raul Gimenez Stagione lirica 2006 27 mar. 2013 ore 16.00 La bohème Giacomo Puccini Direttore d’orchestra Daniel Oren Regia e scene Franco Zeffirelli Costumi Piero Tosi Interpreti Mirella Freni, Roberto Alagna, Roberto Servile Stagione lirica 1992/1993 10 apr. 2013 ore 16.00 Il lago dei cigni Pëtr Il’ič Čajkovskij Direttore d’orchestra Lev Shabanov Coreografia Galina Samsova da Marius Petipa e Lev Ivanov Scene e costumi Aldo Buti Interpreti Svetlana Zakharova, Evgenij Ivančenko Stagione lirica 2002 24 apr. 2013 ore 16.00 Madama Butterfly Giacomo Puccini Direttore d’orchestra Daniel Oren Regia Aldo Trionfo ripresa da Silvia Cassini Scene Tito Varisco Costumi Sibylle Ulsamer Interpreti Raina Kabaivanska, Vasile Moldoveanu, Eleonora Jankovich Stagione lirica 1989/1990 15 mag. 2013 ore 17.00 Romeo e Giulietta Sergej Prokof'ev Direttore d’orchestra Aleksandr Vedernikov Coreografia John Cranko ripresa da Jane Bourne Scene e costumi Jürgen Rose Interpreti Carla Fracci, Gheorghe Iancu Stagione lirica 1994/1995 12 giu. 2013 ore 17.00 Porgy and Bess George Gershwin Direttore d’orchestra William Barkhymer Regia Baayerk Lee Scene Michael Scott Costumi Christina Giannini Interpreti Terry Cook, Roberta Laws, Stephen Finch, Crystall Harris Stagione lirica 1997/1998 9 ott. 2013 ore 16.00 L’Olandese volante Richard Wagner Direttore d’orchestra Oleg Caetani Regia, scene e costumi Ulderico Manani Interpreti Bjarni Kristinsson, Elisabeth Meyer Topsoe, Franz Grundheber Stagione lirica 2004 GRAN TEATRO
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ContraltiManola ColangeliAlessandra Franceschi Emanuela Luchetti Claudia Marchetti Donatella Massoni Michela Nardella Emilia Santo Nicoletta Tasin Marzia Zanonzini Tenori primiMichael AlfonsiLuca Battagello Francesco Bovino Vinicio Cecere Aurelio Cicero Danilo Di Benedetto Refat Llhesi Giordano Massaro Fabrizio Menotta Massimiliano Nardone Giorgio Parpaiola Gianni Timpani Tenori secondiGiuseppe AulettaMarco Ciatti Vincenzo Di Betta Pasquale Carlo Faillaci Francesco Giannelli Andrea La Rosa Daniele Marcorelli Maurizio Rossi Maurizio Scavone Giuseppe Tedes |
BaritoniPierluigi BelloLeo Paul Chiarot Riccardo Coltellacci Alessandro Gaetani Francesco Luccioni Daniele Massimi Francesco Melis Romualdo Savastano Antonio Taschini Fabio Tinalli BassiAntonio AlboreStefano Canettieri Massimo Cardinali Alessandro Fabbri Massimiliano Fiorini Stefano Iachetti Massimo Mondelli Giampiero Pippia Stefano Pitaccio Roberto Va lenti |
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